Autore archivio: raz85

THE BEACH…is like a dream…

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Sveglia di mattina presto e questa volta c’e’ anche gia’ un bel sole. Fino ad oggi tempo non splendido a dire la verita’, ma oggi si va di escursione in motoscafo con tappa finale alle Phi Phi Lay sulla spiaggia Maya Bay o come adesso chiamero’ sempre ‘The Beach’. E’ la famosa spiaggia che ha fatto da set cinematografico all’omonimo film di Leonardo Di Caprio! Gia’ spesso si guarda un film e ci si immedesima nel personaggio o si sogna di essere quel protagonista in quel determinato posto, beh a me il film, la storia e i paesaggi mi erano piaciuti tantissimo la prima volta che l’avevo visto e cosi’ quando ho deciso per il viaggio in Thailandia era un po’ come rivivere la stessa storia interpretata da Di Caprio; partito in solitaria, arrivato a Bangkok ed in cerca di avventura alla scoperta della spiaggia perfetta. In un certo senso mi sono ispirato a tutto questo e cosi’ oltre ad avere rivisto di recente il film; scaricato la colonna sonora e recuperato il libro in lingua originale si va, si va alla scoperta dio ‘The Beach’.
Escursione ancora una volta splendidamente organizzata che prima fa tappa ad alcune isole per un po’ di snorkeling(fantastico quando ci fanno nuotare in mezzo a centinaia di piccoli pesci con striscie gialle e nere oppure altri blu fluorescenti che appena gli butti da mangiare arrivano in massa letteralmente investendoti e passandoti sopra!) e relax su spiagge deserte con acqua cristallina. Poi dopo un idilliaco pranzo in un resort su un’isola ci si avvicina a Phi Phi Ley…l’eccitazione aumenta, prima si passa in una laguna interna che crea dei colori spettacolari e poi piano piano; aggirata una piccola montagna sul mare, davanti ai miei occhi appare questa piccola baia quasi chiusa e completamente circondata da questi enormi massi di roccia ricoperti di verde vegetazione. Scendo dalla barca gia’ con il sorriso ed il panorama a 360 gradi e’ straordinario: l’acqua cristallina color verde, le rocce a picco sul mare, sabbia bianca finissima e morbida…semplicemente The Beach…e’ il mio momento e talmente preso bene non sto fermo un attimo (l’isola e’ all’interno di un parco marino e si puo’ visitarla solo con escursioni a tempo, infatti e’ abbastanza affollata di barche e persone ma non importa), passeggio su tutta la striscia di sabbia, continuerei a scattare foto, fare video e stare immerso in questo paradiso…e’ decisamente la spiaggia piu’ bella che abbia mai visto…insomma come spesso si dice…il sogno e’ diventato realta’… 

ISLANDS & BEACHES

P1090111.JPG…da Bangkok a Phuket con il volo AirAsia(equivalente della nostra Ryanair per il sud est asiatico) e dopo un’oretta di bus eccomi arrivato nel sud dell’isola piu’ grande e piu’ turistica della Thailandia. E’ sera e dopo qualche incomprensione trovo l’agenzia che avevo contattato dall’Italia per una sistemazione. La guesthouse con annessa agenzia viaggi e’ gestita da un bizzarro italiano emigrato da parecchi anni…ed infatti molti italiani si appoggiano a lui per escursioni e camere. Come prevedibile trovo posto e incontro anche un gruppo di ragazzi italiani che anche loro si erano conosciuti qua qualche giorno prima. Tempo di sistemare il mio zaino e via mi aggrego per una cena con loro in un altro ristorante con cuoco italiano e non e’ niente male infatti…intatto si socializza con qst gruppetto(una coppia romagnola, una dal veneto, un vicentino fuori di testa e altri due padovani) e con anche il cuoco che ci descrive i momenti vissuti durante lo Tsunami del 2004, racconto impressionante e agghiacciante!!…comunque, dopo aver imparato anche un po di thai grazie alle simpatiche e sorridenti cameriere locali, ci si organizza per il giorno seguente: il mio primo giorno di mare!…si va alla mattina(tarda mattina visto la cena prolungata di ieri per le impegnative birre Chang!)verso la spiaggia piu vicina per provare il surf visto che il tempo non e’ dei migliori ed e’ parecchio ventoso…bella esperienza anche se con scarsi risultati, ma ci ho provato. Nel pomeriggio saluto i ragazzi intenti ancora col surf e , avendo noleggiato lo scooter per la giornata, vado in avventura solitaria all’esplorazione delle spiagge del sud dell’isola… nel rimettermi in strada mi dimentico completamente che qui si guida a destra (come in Inghilterra) ed ecco che mi ritrovo di fronte le macchine che stanno arrivando ma mi fermo subito accanto alla strada ricevendo strombazzate e parolaccie in Thai, presumo!!…nn e’ facile abituarsi e anche agli incroci e svincoli e’ un casino ed inoltre le strade sono piene di ripidi sali e scendi e curvoni continui ma piano piano ci si fa l’abitudine. Mi dirigo verso le spiaggette un po’ piu’ isolate, selvaggie e meno turistiche come piace a me, non senza difficolta’ a dire il vero, visto che a volte mi sembra di andare verso il nulla , ma tra punti panoramici e piccole soste per dei bagni rinfrescanti, mi diverto ed i posti sono davvero belli!…incontro anche due australiani in esplorazione anche loro e cosi mi seguono per un po visto che cerco di spiegargli le strade che non conosco neanche io!…dopo averli salutati riparto e mi fermo al capo sud dell’isola dove c’e’ il punto panoramico…molto bello e qui faccio conoscenza con alcuni locali, tra cui una splendida bambina thai che mi prende in simpatia e con cui faccio un bel po’ di foto. Trovo che oltre ai paesaggi incontrare e fare due chiacchere scambiando sorrisi con bambini/e e persone locali e’ sempre molto piacevole ed intenso…Si rientra e mi ritrovo con gli altri per una, questa volta tranquilla, cenetta a base di PAD THAI pronunciato ovviamente alla loro maniera!
Il giorno dopo tt i ragazzi/e italiani vanno a fare un escursione di due giorni su delle isole a nord, ma io preferisco fare l’escursione delle canoe nella baia di Phang Nga!…che figata…e’ veramente bella!!!…mattina presto mi prelevano dall’hotel e da solo cn il driver mi dirigo verso il porto, da li ci si imbarca su una piccola nave: saremo in 10-15 ed in fretta socializzo molto con la guida thai Riky (mi confida che e’ un nome fittizio visto che se no il suo nome reale sarebbe impronunciabile!). Dalla barca poi si passa sulle singole canoe guidate da dei ragazzi thai…la mia e’ tutta per me con il solo mitico Rhon che mi accompagnera’ per tutta la giornata chiaccherando un sacco e facendo una marea di foto!….prima sosta e’ la famosa James Bond Island (chiamata cosi’ perche’ era stata set di uno dei film degli 007), molto bella con le formazioni carsiche che spuntano dal mare e grotte e pareti rocciose da esplorare…poi si passa per un’altra isola sempre in canoa dove ci si infila in piccoli passaggi tra grotte che sbucano in lagune di acqua verde e turchese…i paesaggi sono straordinari e il buon Rhon mi concede un giro in solitaria con la canoa…fantastico!…poi per l’ultima laguna bisogna fare un tunnel al buio nella grotta di ottanta metri sdraiati completamente nella canoa ed infatti si sfiora per pochi cm la roccia soprastante e ci incaglia spesso visto lo stretto cunicolo…e’ davvero eccitante perche’ poi quando si sbuca fuori alla luce e ci si trova in lagune verdi piene di mangrovie con natura incontaminata. Risaliti sulla barca si fa un ottimo pranzo thai(non ti fanno macncare nulla!) ed infine ultima tappa relax su un isoletta deserta con spiaggia bianca per una meritata pausa visto che nel frattempo il cielo si e’ anche finalmente aperto!…Si chiude cosi con una foto di rito con Rhon e Riky, davvero splendide e preparate guide che hanno reso questa ben organizzata escursione magnifica!
…domani altra escursione in barca…si va alle Phi-Phi island e non solo!!!…following ‘The Beach’…    
   

IMPATTO THAI

P1080981.JPGNell’ alzare la testa mi guardo intorno e vedo solo facce dal viso orientale. Banalmente si potrebbe dire che sn tutti cinesi, tutti uguali, ma guardandoli bene e scambiando due parole con qualche vicino scopro che sono delle Filippine, Malesia, Vietnam, Thailandia ecc..e si qualcuno e’ proprio cinese! Sono nella sala d’attesa del gigantesco e modernissimo aeroporto di Bangkok aspettando il volo per Phuket, luogo scelto come base per l’esplorazione delle spiagge e isole del sud. Tornando indietro di un giorno circa sarei ancora qui nello stesso aeroporto appena sbarcato dopo il volo Milano-Helsinki-Bangkok. Volo internazionale molto buono e strano visto la tappa nordica che mi ha fatto condividere il viaggio con un classico vichingo bello grosso e poco socievole a dir la verita’. Per fortuna la Finnair offriva un proprio monitor con svariati film, programmi TV, giochi, musica e quindi oltre ad alcune letture che mi sono portato (tra cui il libro di ‘The Beach’ in lingua originale da cui e’ stratto l’omonimo film) il viaggio trascorre bene a parte un forte mal di testa al’atterraggio. Recuperato il mio zaino e cambiato un po’ di soldi in Bath mi butto fuori dall’aeroporto e li ci sono tantissimi taxi dai colori sgargianti che ti aspettano, ma io opto per un piu’ economico autobus pubblico ed infatti si rivelera’ poi un’ottima scelta.
Dopo un’oretta scarsa eccomi in citta’ a Bangkok, scendo e non so esattamente dove mi ha lasciato l’autobus, ma grazie ad una cartina ed al mio senso dell’orientamento riesco a trovare la via che avevo preso di riferimento per due o tre guesthouse economiche. Al primo colpo mi va bene ed ecco la mia camera singola che sfrutto subito per sistemare zaino e per fare una doccia rinfrescante. In questa zona ci sono moltissimi turisti backpackers e le vie sono piene di bancarelle, negozietti, persone locali che ti invitano per fare massaggi o spesso ti chiedono se vuoi fare giri turistici in tuk-tuk o taxi. L’atmosfera e’ comunque molto piacevole e per molti aspetti mi sembra di essere un po’ a Delhi, in India. Per la mia giornata di visita a Bangkok vado di battello locale sul fiume ed e’ sicuramente un’esperienza da fare. Sono piccole imbarcazioni che fanno a ping-pong tra una sponda e l’altra risalendo e riscendendo lo sporco fiume che attraversa la citta’. Bisogna reggersi bene perche’ non sono molto delicati nelle manovre di attracco urtando sempre violentemente contro tutto e lasciando pochi secondi per salire e scendere sempre urlando qualcosa di incomprensibile in thai. Seguo le principali attrazioni turistiche da vedere passando dal palazzo reale (molto grande e bello da visitare) al grande Buddha reclinato e finendo al Wat Arun. Non staro’ a descrivere questi siti, perche’ per questo ci sono le guide apposta, pero’ sono tra loro molto simili, architettonicamente parlando, e pieni di statue d’oro o riproduzioni del Buddha che li rende frequentatissimi dai monaci nella loro tradizionale veste arancione. Un po’ diverso il discorso per il Wat Arun, in stile Khmer, che decido di vistare nel tardo pomeriggio, come la saggia Lonely Planet consiglia. E’ sull’altra sponda del fiume e quindi di nuovo in battello, yeah! Inoltre questo molo e’ molto caratteristico: ci sono negozietti in legno letteralmente ‘sul fiume’ con ponticelli in legno e sacchi di juta per entrare visto che l’acqua all’interno arriva alle caviglie! Il tempio e’ molto bello e ci puo’ arrampicare fino a quasi su in cima grazie a degli scalini stretti e ripidissimi ma ne vale la pena e la vista sulla citta’ e’ notevole. Ultima chicca by Lonely Planet, e’ andare nuovamente sull’altra riva del fiume per una sosta al bar-ristorante all’aperto proprio di fronte a questo tempio per ammirarlo al tramonto quando inizia a fare buio visto che tutti questi templi vengono splendidamente illuminati.
Ritorno ovviamente via fiume con l’ultimo battello serale osservando la Bangkok notturna e dopo una breve cena a base di Pad-Thai sono obbligato a fare un giro nel delirio di Khao San Road, ma sono veramente cotto per la giornata intensa e ancora per il jet-lag e quindi in breve tempo faccio capolinea all’hotel.
Per Bangkok puo’ bastare…ora si va al sud…’following The Beach’…  

…si riparte…

phi phi island.jpg…eh si…ci siamo…sto preparando la valigia (“zaino” tecnicamente, visto il tipo di viaggio che farò)…tutto ciò vuol dire che si riparte, si riparte per un altro viaggio e quindi dopo l’India la mia intenzione è ancora di riuscire a condividere questa mia nuova esperienza attraverso questo blog visto che ha riscontrato successo e interesse e visto che anche per me è stato molto utile e piacevole. Questa volta non riuscirò a tenere aggiornato il blog in tempo reale dato che non avrò dimora fissa ma sarò praticamente in continuo spostamento…ma cercherò di fare il possibile o cmq mi prometto di tenere traccia e di aggiornare il tutto in un secondo momento.

Il mio ultimo aggiornamento qui risale a dicembre 2009 quando sono rientrato dopo la magnifica esperienza in India…nel frattempo alcune cose sono successe e più che altro parecchie cose stanno succedendo. Infatti questo ultimo periodo è stato ed è molto incasinato, frenetico per tutto ciò che sto affrontando…ma sicuramente un gran periodo fantastico per tutto quanto pieno di emozioni che mi rendono semplicemente felice!!!…L’ultima cosa che ha generato tutto è stata la Laurea (o Laura cm direbbe mia nonna ma vai a farglielo capire!!!)…la laurea significa fine dell’università in concomitanza anche alla fine del lavoro part-time che avevo durante gli studi ma vuol dire soprattutto inizio, inizio di nuove esperienze e opportunità e inizio del viaggio di laurea per il quale ho ripreso mano su questo blog…già ora mi concentrerò su questo…il mio viaggio di laurea. Regalo più bello non potevo riceverlo e quindi, concordato con il brother che mi raggiungerà in corso d’opera, domani si va a prendere un aereo: Milano-Helsinki-Bangkok. Destinazione Thailandia. Dopo il primo giorno di visita obbligatoria a Bangkok farò 10 gg circa in solitaria zaino in spalla all’avventura (da vero backpacker) esplorando le spiagge e le isole del sud (per capire…sono i posti e i paesaggi del film “The Beach”, vedi foto piccola, che è stato per me fonte di ispirazione come storia e tipo di viaggio). Li su un isola il 12 novembre mi troverò con il fratellone che mi raggiungerà e con il quale dopo l’ultimo giorno di mare insieme ci sposteremo nuovamente e si andrà all’esplorazione del Laos per una settimana circa e poi si chiuderà il viaggio spero meravigliandoci con la bellezza dei templi di Angkor Wat in Cambogia. Questo l’itinerario di massima soggetto a modifiche in corso dato che di certo e prenotato c’è il solo volo di andata e ritorno!

…ah dopo il viaggio di laurea ci sarebbe ancora da parlare di altro visto un’altra nuova esperienza in programma ma ce ne sarà l’occasione più avanti, dico solo che con me in viaggio mi porto un libro per imparare lo spagnolo!…comunque… ora si parte…grazie a tutti e specialmente grazie a te…a presto!!!

 

E il mio cuore si stringe per la gioia, batte come innamorato nella beata ebbrezza del viaggiare.

 

 

 

…problemi di visualizzazione???

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(se non ce l’hai installato scaricalo gratuitamente su http://www.mozillaitalia.it/home/download )

Goodbye India…

 

Siamo giunti alla fine di questa magnifica esperienza in India. E’ finita. Si. Ma forse mi piace di più vederla da un altro punto di vista ed allora forse non è proprio finita…anzi sta continuando…o meglio ancora è appena iniziata. Credo che un’esperienza del genere mi abbia migliorato come persona avendo contribuito a migliorare il mio inglese(davvero migliorato!), aperto nuovi orizzonti e facendomi intravedere nuove porte e opportunità che prima non potevo o non riuscivo a vedere con i miei occhi. Già non è stato un viaggio qualunque, una vacanza o altro…difficile anche da raccontare e da far capire veramente a chi non ha vissuto con me questo periodo…e forse proprio per questo assume un valore extra, un surplus difficile da stimare.

Insomma se vogliamo classificarla o dargli un voto nel complesso credo proprio si meriterebbe un bel 10…e questo concerne più di un aspetto…dalla destinazione scelta, dal posto dove vivevo, ai luoghi visitati, ai viaggi intrapresi, alle persone che hanno condiviso con me questo periodo con tante nuove amicizie da ogni parte del mondo fino ad arrivare alla gente del posto. La cosa più bella è che ho “vissuto” questa parte della mia vita, vissuta nel vero senso della parola…non trascorsa, non passata o altri termini solitamente usati per periodi trascorsi in vacanza o per brevi viaggi…ma realmente “vissuta” quotidianamente con alternarsi di emozioni, di fatica, di divertimento…senza tralasciare problemi e difficoltà che non sono mancate, ma che sono state superate e quindi proprio per questo hanno contribuito credo a migliorarmi come persona…mi sento più arricchito dentro di me con una visione migliore delle cose che ci circondano e che stanno attorno a noi. Per esempio dopo lungo tempo lontano da casa ed aver visto completamente altre realtà si può davvero capire il valore delle cose che noi abbiamo e consumiamo ogni giorno e quindi si capisce davvero quanto realmente siamo fortunati…

Certo l’India non è stato un paese proprio facile, ma già lo sapevo prima di partire, era la mia volontà e il mio coraggio che mi ha permesso di affrontarlo nella maniera giusta ed averlo superato è per me una vittoria che mi riempe di orgoglio e quindi sono davvero contento e felice di questa esperienza. Credo che l’India se si riesce a prenderla nel modo giusto con il giusto spirito ti può dare tanto e può davvero farti meravigliare facendoti scoprire tante nuove cose in tanti aspetti diversi, infatti dal mio punto di vista è un paese magnifico pieno di fascino, ricco di potenzialità…(Incredible India!), ma se non si riesce ad assorbire il forte impatto iniziale e ad apprezzarlo per quello che è si rischia di odiarlo fin da subito magari fuggendo di fronte alle prime difficoltà.

…Un viaggio ed un’esperienza incredibile per quello che ho vissuto e per quello mi ha dato avendo anche la convinzione che tutto questo potrà darmi anche un qualcosa in più per il futuro…


Chi ama l’India lo sa: non si sa esattamente perché la si ama. E’ sporca, è povera, è infetta; a volte è ladra e bugiarda, spesso maleodorante, corrotta, impietosa ed indifferente. Eppure, una volta incontrata non se ne può fare a meno. Si soffre a starne lontani.

Ma così è l’amore: istintivo, inspiegabile, disinteressato.

Innamorati, non si sente ragione; non si ha paura di nulla; si è disposti a tutto. Innamorati, ci si sente inebriati di libertà; si ha l’impressione di poter abbracciare il mondo intero e ci pare che l’intero mondo ci abbracci. L’India, a meno di odiarla al primo impatto, induce presto questa esaltazione: fa sentire ognuno parte del creato. In India non ci si sente mai soli, mai completamente separati dal resto. E qui sta il suo fascino…

Tiziano Terzani

India del Sud(2): KERALA

 

Kerala, uno degli stati indiani più ricchi e più verdi situato all’estremo sud sulla costa ovest della penisola indiana. Noi ci muoveremo da Nord a Sud fino a toccare l’estrema punta meridionale dell’India(Cape Comorin).

Il nostro viaggio in Kerala parte da Fort Cochin, un’antica cittadina portuale di stampo portoghese sviluppata su più isole. Da vedere in realtà non c’è molto, nonostante le guide ne parlino molto bene, però la zona del porto è carina con le antiche ed ancora utilizzate reti da pesca cinesi: sono delle enormi piattaforme di legno con vecchi meccanismi di funzionamento e contrappesi in pietra per prendere i pesci vicino alla costa. Al Tramonto acquistano un notevole fascino data la loro strana e grande sagoma. Dopo di questo seguiamo in un piccolo teatro due avvenimenti tradizionali della cultura del Kerala: Kalapparyat e Kathakali. Il primo è un interessante dimostrazione di arti marziali con combattimenti di spade, bastoni e corpo libero. Sono molto bravi e pure violenti e guardandoli mi sembra di rivedere Neo e Morpheus in Matrix. Il secondo è altrettanto interessante e si tratta di una rappresentazione di canto-danza locale con costumi davvero suggestivi che racconta delle leggende storiche di divinità locali.

Da Cochin ci si sposta verso Allepey, base delle famose e blasonate backwaters; si tratta di navigare nelle innumerevoli acque interne tra piccoli e grandi canali con delle imbarcazioni locali fatte di legno di diversa dimensione. Personalmente mi aspettavo qualcosa di meglio, ma cmq è stata una giornata molto piacevole e rilassante immersi in questi corsi d’acqua circondati da palme e verdeggiante vegetazione. Belle anche alcune soste intermedie per vedere la vita dei villaggi locali, compreso anche la visita di una delle tante risaie, la raccolta con successivo assaggio delle noci di cocco e un pranzo in uno dei piccoli ristoranti locali in una delle tante lagune.

Terminate le backwaters, condivise con due amici francesi conosciuti a Delhi, ci si muove verso sud  versoi Varkala con un taxi driver a dir poco fenomenale per la guida veloce e spericolata ricca di sorpassi incredibili, infatti arriviamo a destinazione in anticipo: insomma qst autista sarebbe da presentare a Montezemolo! Varkala è una località di mare e l’impatto iniziale è buonissimo ed infatti si rivelerà uno dei miei posti preferiti di questo trip nel sud dell’India. Questo piccolo paese si sviluppa tra le solite tropicali palme sopra a delle alte scogliere a strapiombo che separano le bellissime spiagge dal resto dei vari negozietti  e ristorantini del paese. Già oltre alle belle spiagge qui il mare è molto meglio che nel Goa, l’acqua è bella trasparente con riflessi verdi nonostante ci sia sempre vento che crea delle onde niente male anche per divertirsi in acqua. Entra infatti di diritto nella mia classifica di mare+spiaggia al numero 1 anche se purtroppo non ho ancora molta concorrenza!

Anche qui troviamo una bella capanna di legno e bambù con al di fuori una comoda amaca per i momenti di puro relax. Il primo giorno scorre via quindi alla grande in questi magnifici posti tra giocate a frisbee( cavolo anche qui gli indiani non sono davvero male e fanno tiri incredibili!!!…Chube ti mostrerò i miglioramenti), qlk cocco o ananas bello fresco che non guasta mai e pure in spiaggia, oltre alle solite belle bambine e ragazzine locali, c’è chi ti porta il tradizionale chai!

Il tramonto in spiaggia è suggestivo anche da qst parti soprattutto perché si aggiungono moltissime persone che praticano yoga e meditazione oppure dei maestri di qlk arte marziale che con il bastone simulano combattimenti tra movenze assolutamente naturali e flessibili…impossibile non rimanerne affascinati. Trascorrono così 2 gg favolosi girovagando sui negozietti della scogliera, tra cui non dimenticherò alcuni sguardi di alcune splendide bambine indiane che vendono tanti piccoli oggetti e pure un simpaticissimo “scapolino” anziano da cui ho acquistato delle belle infradito in cuoio fatte al momento su misura!

Per l’ultima serata a Varkala riusciamo a fare una rimpatriata con tutti gli altri italiani (io,il broche,Fabio,Batta,Tao,Giulia e Silvia)+ i due francesi e così per cena andiamo in un ristorantino sulla scogliera gestito da una amichevolissima coppia italiana di Roma appena trasferitasi in India per la stagione estiva. Cena spettacolo. Mai mangiato così tanto e così buon pesce e senza poi parlare del prezzo…carpaccio di barracuda, fritto misto da paura, tagliatelle con granchio e spaghetti con aragosta…una cosa incredibile da quanto era buono…che roba!

Per l’ultimo giorno in India del Sud l’obiettivo è di arrivare all’estrema punta meridionale dell’isola (Cape Comorin o Kanya kumari) e così by taxi ci muove ancora verso sud visitando prima un bel tempio molto antico…uno dei palazzi di legno più grandi di tutta l’Asia. Fuori dal palazzo accade l’imprevisto…è in corso una specie di rituale religioso del posto per qualche festività e così per strada troviamo qst specie di processione con persone che danzano, elefanti e poi quello che i miei occhi faranno fatica a dimenticare…due persone letteralmente appese a dei ganci di un carretto della processione…una cosa terribile e sconcertante…Dopo questo “assurdo” spettacolo di strada raggiungiamo Kanyakumari…simbolicamente un posto speciale…è l’estremo sud…qui finisce la terra dell’India e di fronte solo oceano…anzi proprio qui si incontrano i tre mari (mare arabico,oceano indiano e golfo del bengala) e si riescono  a vedere leggermente colori e correnti diverse dei tre mari. In realtà questo paese è architettonicamente bruttino a parte due templi su due isolette di fronte alla costa ma si salva appunto per il suo valore simbolico….

E così finisce questo splendido viaggio con il fratellone nell’ India del Sud ed infatti dopo qlk ora di sonno è tempo di riprendere l’aereo e tornare a Delhi…da li a poco poi un altro aereo mi aspetta per rimpatriare in Italia…

India del Sud(1): GOA

 

Sdraiato sulla sabbia oppure su dei cuscinetti o poltroncine nei vari rustici localini appena dietro la spiaggia. Di fronte il mare con il fragore delle onde che si infrangono verso la riva, musica relax di sottofondo, alle mie spalle molte capannine sorrette da legno, paglia e bambù circondate da tante, ma tante palme il tutto con un clima ed un’atmosfera davvero tropicale.

Questa è circa la fotografia per descrivere questi giorni nel Goa. Infatti queste situazioni si sono spesso ritenute in differenti posti e spiagge diverse ed anche in momenti differenti tipo colazione, pranzo e cena dove praticamente tutti i giorni si è mangiato del buonissimo pesce appena pescato e cucinato divinamente. Già il cibo…qua so già che mi mancherà; è tutto squisito dalla colazione alla cena…abbondante e veramente economico per noi occidentali!

Goa, India del Sud, c’è una bella differenza con le città del Nord. Ho lasciato una fredda Delhi ed eccoci che al primo dicembre mi ritrovo schiaffato delle spiagge favolose con un clima caldo e ventilato dove si può girare tranquillamente tutto il giorno+sera a dorso nudo. Più ci penso e più trovo sia davvero bello andare al mare fuori stagione. Il mare non è dei più idilliaci e non è cristallino, ma l’acqua è cmq pulita, (le spiagge a volte un po’ meno…nn sarei in India altrimenti) molto calda e lo sfondo con palme e rocce fanno da contorno per rendere questi posti davvero belli e selvaggi come piace a me. ( Forse ci sono un po’ troppe mucche e cani…ma va bene così).

La prima parte del Goa è dedicata alle spiagge del nord. Ci sono diverse spiagge da visitare, dalle + commerciali alle + selvagge e il miglior modo per spostarsi nelle diverse località è noleggiare uno scooter. E così facciamo…ed infatti si rivelerà davvero comodo, divertente e anche un po’ rischioso dato come si guida qua in India e poi rigorosamente in due senza casco. Si viaggia comunque tra paesaggi bellissimi, tra curve, sali e scendi con palme e mare ai bordi. Ci accadono anche un paio di inconvenienti con la corrotta polizia locale che ci ferma richiedendo particolari patenti o altro oppure per avere in cambio un po’ di soldi, ma riusciamo a cavarcela con qualche discussione e senza sborsare alcuna rupia.

Della giornata tipo ne ho già accennato prima parlando della fotografia iniziale. Da aggiungere c’è da segnalare uno dei momenti + belli della giornata: il sunset! Che spettacolo i tramonti sulla spiaggia e i colori che si creano con i riflessi del mare e della spiaggia bagnata. Tra i migliori del Goa mi rimarrà ben impresso quello della spiaggia di Arambol dove, dopo un tramonto da favola con colori pazzeschi, quando inizia a fare buio tutti i localini spengono le luci artificiali e sulla spiaggia compaiono centinaia e centinaia di candeline sopra i tavolini affacciati a due passi dal mare e così ci si ferma direttamente in spiaggia per la cena (con anche tutti gli altri italiani appena arrivati) gustando un buonissimo mix di pesce fresco appena scelto da noi illuminati appunto solo dalle candeline e dalla luna…insomma un atmosfera davvero fantastica!

Dal nord al sud del Goa con destinazione Palolem, una delle spiagge + famose di qst stato ed infatti non tradirà le aspettative. La sistemazione selezionata da noi per due notti è abbastanza alternativa; un villaggio piccolino su una collinetta appena sopra al mare dove ci sono capanne di bambù eco-friendly, praticamente senza elettricità e con doccia-naturale ( un bel bidone da 80 l da dove si attinge acqua con un succhiellino e ce la si rovescia per doccia e quantaltro…molto carino il tutto.

Palolem è una baia con una splendida mezzaluna di sabbia con tante palme spioventi verso il mare appena dietro la spiaggia. L’atmosfera è simile alle località del nord con localini, negozietti e capanne molto tranquille dove è un piacere rilassarsi bevendo qualcosa. Anche qui in spiaggia è pieno di bambine e ragazzine bellissime che parlano benissimo inglese convincendoti il + delle volte a comprargli qualcosa oppure visitando i loro piccoli shop on the beach( a volte è davvero difficile dire di no…per la loro insistenza ma + che altro per la loro parlantina e anche per la loro bellezza con i loro occhioni neri difficili da ignorare). La mattina dopo faccio anche un’uscita su una barca di legno al largo della spiaggia principale dove si raggiunge prima una piccola isoletta con una minuscola ma davvero bella spiaggetta e poi nel ritorno giro nel mare Arabico per vedere i delfini. Cavolo non pensavo, ma ce ne sono davvero parecchi e si vedono anche da vicino quando emergono in superficie nel loro classico stile…purtroppo sono molto veloci e difficili da fotografare…

Per concludere la permanenza in Goa, l’ultima sera c’è organizzata una grossa festa in spiaggia con 3 dj internazionali; la particolarità di qst evento(“Silent Noise”) è che dopo un certo orario la musica ad alto volume da disco si spegne, ma ognuno ha delle cuffie con tre differenti canali a seconda del relativo dj e tre relativi led colorati per il canale selezionato. Quindi praticamente la festa continua fino all’alba e ognuno sente la musica che vuole e quindi balla di conseguenza. Davvero strano, ma il risultato non è banale infatti se ci si toglie la cuffia si vedono tante lucine diverse che brillano come lucciole nella notte a seconda della musica e tanta gente che balla e si scatena apparentemente senza musica! Bello e interessante…

Finito il festone ci si dirige in stazione e col treno si va dritti in Kerala!

India del sud: KERALA


2a tappa del trip nell’India del Sud…KERALA

India del sud: GOA

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1a tappa del trip nell’India del Sud…GOA