Cambogia

CAMBOGIA e la meraviglia di Angkor…

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Si cambia di nuovo, siamo a Siem Reap (Cambogia)…all’aeroporto cambiamo i dollari nella loro valuta locale, il riel, anche se poi scopriremo che tutto quanto è in dollari americani e quindi questa volta questa mossa non è stata azzeccatissima. Per arrivare in centro dove ci sono le guesthouse optiamo per un trasporto abbastanza strano. Saliamo in sella a due motorini con lo zaino e tutto il resto e via all’aria aperta verso il centro. Già per le strade sventolano le bandiere cambogiane e si nota in tutto un ritmo lento tipo in Laos. Trovata sistemazione non perdiamo troppo tempo e già nel primo pomeriggio ci accordiamo col nostro driver di tuc-tuc Wa (che è anche il proprietario della guesthouse) per scarrozzarci in giro per due giorni per visitare i templi di Angkor. Piccola nota sui tuc-tuc cambogiani che si meritano il premio per la migliore comodità tra i tuc-tuc provati finora in tutto il sud-est asiatico, infatti sembra di stare in carrozza con il nostro simpatico e disponibile autista che ci aspetta per spostarci da un tempio all’altro e con il quale personalizziamo il nostro itinerario secondo le nostre esigenze per i due giorni di visita.

Ecco parlando di Angkor all’inizio eravamo molto spiazzati perché l’area del parco con i siti archeologici è a dir poco immensa….una città antica immersa or in una fitta foresta. Quindi molto importante è riuscire ad organizzarsi per capire e ottimizzare il “come” visitare Angkor. Noi partiamo con un pomeriggio abbastanza leggero iniziando con il Ta Prohm (che era stato il set cinematografico del film Tomb Raider con Lara Croft tanto per capire). Sembra di andare all’avventura all’esplorazione di un tempio perduto nella foresta…la cosa più impressionante sono gli alberi cresciuti all’interno delle rovine…difficile da descrivere e da fotografare per rendere l’idea, ma si cammina a bocca aperta meravigliandosi a 360° di quello che il binomio uomo-natura è riuscito a creare.

Dopo scaliamo, nel vero senso della parola, un altro tempio; il Ta Keo. Per arrivare in cima ci sono dei gradini strettissimi e ripidissimi, davvero faticoso e difficile raggiungere la sommità, ma ne vale la pena! Infine si conclude la giornata con il sunset su una collina con un tempio e con i soliti monaci buddisti che fanno da contorno per qualche bella foto. Il giorno seguente decidiamo essere la giornata piena in cui dobbiamo riuscire a visitare il più possibile e così sveglia presto e alle 5 siamo giù sul tuc-tuc per andare a vedere l’alba all’Angkor Wat (il tempio principale e il più famoso di tutta l’area). Si arriva ancora con il buio e il tutto è molto mistico: superato un lago artificiale che protegge l’area del tempio si percorre un vialone centrale in pietra con al fianco giardini e piscine sistemate in modo simmetrico (stile entrata al Taj Mahal in India per chi ci è stato!). Quando il cielo inizia a schiarirsi si creano bellissimi colori e riflessi grazie alle grandi pozze d’acqua di fronte che rispecchiano la classica sagoma del tempio con le sue pagode che svettano nel cielo. C’è una marea di gente, schiere di fotografi professionisti e non assiepati e pronti a catturare l’istante migliore…da sottofondo anche il tamburo dei monaci nella loro preghiera mattutina…scenario e atmosfera fantastastici!!!

Quando il sole è ormai sorto iniziamo il nostro tour de force riempiendo la giornata con una scorpacciata di templi e rovine che però non stufano mai perché ognuno comunque diverso da esplorare, da scalare, da fotografare…e nonostante il caldo opprimente , l’insistenza dei locali tra cui molte bambine bellissime che parlano un inglese perfetto e non solo dato il numero di turisti che c’è nel sito e soprattutto le camionate di tour organizzati (tra cui auguro di non trovare mai nelle visite i giapponesi che sono i più difficili da sopportare!). La stanchezza aumenta ma tutto il contesto di visita tra tuc-tuc e foresta è molto piacevole!!! Dopo 12 ore filate di visita siamo di nuovo di fronte all’Angkor Wat per il tramonto e tutto l’ambiente con i colori della giornata di oggi sono davvero stupendi. Esausti, distrutti fisicamente ma ancora meravigliati e soddisfatti della giornata impegnativa rientriamo alla guesthouse ormai con il buio. La sera il centro di Siem Reap è abbastanza movimentato tra viuzze piene di pub e ristorantini all’aperto e così ci concediamo di provare il barbecue fatto davanti ai nostri occhi con carne di serpente e coccodrillo! Giudizio: coccodrillo buono e saporito, serpente rivedibile…

L’ultimo giorno abbandoniamo il tuc-tuc e noleggiamo le biciclette per una visita eco-friendly del complesso. Ci rimane da visitare l’intero Angkor Wat, (detto niente!) il tempio prinicipale, testimonia dell’apice della potenza dell’impero Khmer nel XII – XIII secolo. Molto interessante e magnifici i basso rilievi delle mura esterna che misurano diversi chilometri! L’escursione in bici è altrettanto faticosa viste le distanze, il caldo e la stanchezza accumulata dal giorno precedente, ma è una degna conclusione della visita dei templi di Angkor… sicuramente una meraviglia del mondo difficle da raccontare, da fotografare ma assolutamente da visitare di persona!!!

 

Si chiude così anche questo bellissimo ed intenso viaggio di laurea visto che oggi 25 novembre, dopo 23 giorni in giro tra Thailandia, Laos e Cambogia, sono pronto per il mio decimo volo aereo da prendere…questa volta all’inverso….Bangkok-Helsinki-Milano e poi finalmente casa (piccolo dettaglio: ho “lasciato” un souvenir per ogni stato dimenticandomi una maglietta in Thailandia, un cappello in Laos e telefono cellulare con sim card thailandese in Cambogia…ma va bene così!)

 

…grazie davvero al fratellone…migliore regalo di laurea non ci poteva essere!!!

…alla prossima…

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