Corsica

Corsica Adventure – final step: au revoir Corsica!

Prima di raggiungere Porto Vecchio, decidiamo di fare un ultimo salto in un paio di spiagge della zona diIMG_1706.JPG Bonifacio che non volevamo perderci: le spiagge di Punta Sperone. Per arrivarci si parcheggia a Piantarella, si costeggia la spiaggia davanti a l’Ile de Piana e poco dopo si spunta nella Petite Sperone, davvero bella con la sua sabbia bianca e la sua limpidissima acqua dove godersi di un bel bagno mattutino. Subito dopo ci sta anche una corsetta in un sentiero interno che in 10 minuti di cammino attraverso i campi da golf del club conducono alla spiaggia Grand Sperone che anch’essa merita moltissimo con i suoi green e bunker a fare da cornice a questo! E cosi quando la massa dei turisti inizia ad arrivare noi scappiamo e ci dirigiamo verso Porto Vecchio alla ricerca di un camping per le ultime tre notti in Corsica!

Anche qui al primo tentativo ci va benone e troviamo il camping Arutoli che è un’ottima base appena fuori del centro e vicino all’imbocco della strada che porta verso le montagne. Già, Porto Vecchio, oltre alle spiagge famose è nota per essere la base ideale per molti escursionisti che vogliono raggiungere l’Alta Rocca e la zona interna. Anche noi cosi dopo aver pranzato fuori della nostra tenda si val verso la Foret de l’Ospedale per l’escursione alle cascate Piscia di Gallo o  meglio in corso Piscia du Ghaddju.

IMG_1756.JPG IMG_1761.JPGPer arrivarci si sale per la strada che offre belle vedute sul golfo e attraversa Le barriage du l’Ospedale: un lago artificiale creato dopo un grosso incendio che ha devastato migliaia di alberi ed infatti data la stagione secca mostra una radura di soli tronchi tagliati bassi che formano un paesaggio lunare e molto particolare. Dopo un’oretta di cammino nella bella vallata eccoci sopra alle cascate e per vederne la bellezza dal fondo c’è una ripidissima discesa tra le rocce (solo per escursionisti esperti recita il cartello) che arriva alla base della caduta dell’acqua e dove si percepisce la vera potenza dell’acqua! Accaldati per la risalita quasi tutti si fermano lungo il fiume per rinfrescarsi tra le varie pozze d’acqua e cosi anche noi un bagnetto fresco, molto fresco ce lo concediamo volentieri!  

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Sulla via del ritorno ci fermiamo al centro commerciale del paese dove assistiamo al caos totale. Il numero di persone e carrelli della spesa è impressionante e per gestire l’intasamento ci vorrebbero dei vigili tra le corsie! Usciamo indenni con la nostra spesa che consumiamo al camping la nostra cena scoprendo di avere dei vicini di tenda alquanto cafoni, guarda caso un’altra famiglia numerosa di italiani che anche qui dimostrano tutta la loro mediocrità.

IMG_1779.JPGAbbiamo ancora due giornate piene e ci rimangono da visitare le tre spiagge più famose della Corsica. Rondinara, Palombaggia e Santa Giulia. Partiamo la mattina presto e scegliamo la Rondinara come prima meta con il solito metodo: arrivo la mattina presto, esplorazione della zona circostante, scelta della best location, e pranzo al sacco! La baia è molto grande e ampia e noi troviamo un piccola caletta defilata rispetto alla grande spiaggia che pian piano si riempe di ombrelloni e di persone! Con il passare delle ore, il sole si alza ed il colore dell’acqua diviene sempre più azzurro mostrando tutta la bellezza della baia. A metà pomeriggio si rientra in camping e poco dopo per il sunset si va in un’altra spiaggia della zona…l’occasione buona per un pic-nic serale in spiaggia (sempre con le maledette api!), una bottiglia di vino, qualche foto creativa e poi è un ottimo momento per riprovarci con la “thai” sky lantern che questa volta funziona alla grande e va su alta nel cielo fino a scomparire! Ci sarebbe la seconda di scorta, ma vedendo delle giovani ragazzine francesi estasiate dalla lanterna (e dietro suggerimento di Alessandra), decidiamo di donargliela spiegando un po’ in francese e un po’ in inglese il funzionamento con le loro faccie ancora sorprese ed eccitate per l’improvvisato regalo!

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Ci rimane ancora un giorno e cosi la mattina la passiamo a Santa Giulia (personalmente la mia preferita delle tre famose) dove tra un bagno e l’altro nella verde baia assistiamo anche ad una esercitazione dei canadier che ci sorvolano sopra la testa fino a planare in acqua per riempire i loro serbatoi ed infine nel primo pomeriggio sotto un sole cocente ci trasferiamo alla Palombaggia che però non apprezziamo per l’eccessivo affollamento tipico di metà agosto in questa spiaggia troppo turistica, ma che rimarrà come luogo simbolo per aver terminato simultaneamente, e con lacrimuccia finale, le avventure dell’Armata Perduta!

L’ultima sera ovviamente non può mancare un giro nel centro caratteristico di Porto Vecchio che è molto carino sia per le belle piazzette e vicoli della città alta sia per gli originali negozietti (mentre Alessandra fa shopping io interagisco con la commessa che mi mostra orgogliosa la terrazza del suo negozio vista golfo di Porto Vecchio) e poi per finire non può mancare un bel piatto di calamari a la corse e moules frites! Ri-smontata la tenda per l’ennesima volta e dopo l’immancabile appuntamento alla boulangerie pour un cafè, une croissant, pain au chocolat et une baguette si riparte questa volta verso Bastia dove dopo circa 2-3 ore di strada dritta e scorrevole ci attende il traghetto che ci riporterà in Italia e che andrà a chiudere questo bellissimo viaggio alla scoperta della Corsica.

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Terminato il viaggio c’è spazio per le conclusioni per lodare quest’isola che non ha tradito le aspettative e che conferma in molte zone il suo lato ancora selvaggio, naturalistico e ancora non “rovinato” dal turismo di massa. Un’isola veramente varia con tanti paesaggi diversi a seconda della zona, ma comunque da nord a sud presenta il connubio vincente mare-montagna: mare, splendido davvero con alcune spiagge paradisiache, e montagna, che regala stupende vedute e panorami e tantissime attività per gli escursionisti e non con le sue vette, i suoi sentieri,i laghetti ed i suoi fiumi. Le persone non saranno le più socievoli che abbia mai incontrato, ma molto meglio di come si sentiva dire anche se l’identità corsa si fa sentire ed è presente in tutte le zone dell’isola! Ultima nota positiva è la tranquillità e il relax della vita da camping, scelta vincolata per questo viaggio itinerante per potersi spostare frequentemente e visitare il più possibile ed infine una nota superpositiva che ha reso questo viaggio speciale e bellissimo anche alla compagna di viaggio che si è adattata benissimo a questo tipologia di viaggio dato che era la prima volta con la tenda che a sua volta si è rivelata un acquisto azzeccatissimo e praticissimo da sfruttare anche per le prossime occasioni!

Abbiamo vissuto e visitato tutto quello e anche oltre quello che si voleva vedere (ovviamente tralasciando qualche posto per avere una buona scusa per tornarci) e quindi si può rientrare felici, appagati e soddisfatti di questo bellissimo viaggio.

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au revoir Corsica, a la prochaine fois!

Corsica Adventure – step3: verso Sud e la meraviglia di Bonifacio!

Si riparte e come spesso succede quando si va all’avventura si sbaglia strada un paio di volte subito prima di aver attraversato nuovamente les Calanques e poi ancora un errore nei dintorni di Ajaccio che premeditatamente abbiamo saltato per evitare il caos cittadino e per godere di più della natura selvaggia della Corsica. E cosi prima di arrivare nel Golfo di Valinco facciamo una piccola deviazione al  sito preistorico di Filitosa ben decantato dalla Lonely: Alessandra per questa scelta  scelta credo mi ricatterà a vita perché il risultato è davvero una delusione sia perché il posto non è proprio sulla strada e non si trova facilmente, sia per il complesso che non è altro che un ammasso di pietre neolitiche niente di che… Superata questa non azzecata mini-tappa arriviamo a Propriano e troviamo facilmente posto al camping Tikiti che è davvero enorme e anche se non un granchè per i bagni non pulitissimi è una buona base per trascorrere una notte. Il pomeriggio lo trascorriamo piacevolmente in una spiaggia molto ventilata appena fuori del paese e poi ci concediamo una visita serale + cena nel paesino medievale di Sartene. La vieux ville merita molto con stradine strettissime ed i negozietti e ristoranti tutti in pietra ed anche il menu corso a base del famoso formaggio brocciu  non è niente male.

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Il giorno dopo troviamo per la prima volta qui in Corsica una bella strada dritta e larga! Eh si stiamo arrivando a Bonifacio, la città più a Sud dell’isola e una delle mete più turistiche e più famose, ma nonostante questo riesce a mantenere inalterato tutto il suo fascino e il suo lato caratteristico. Appena arrivati come prima cosa, come sempre, è la scelta del camping che ci deve ospitare secondo i nostri piani per 3 notti. Troviamo nella zona est appena fuori della città il camping des Iles, bello, ben tenuto e ben attrezzato con tanti servizi e con nulla da invidare ad un resort! Decidiamo di cercare una spiaggia ma troviamo la + vicina affollatissima di macchine ed allora ci dirigiamo verso il centro ma anche qui tutti i parcheggi sono pieni e siamo disorientati dalla tanta gente in giro cosi da finire fuori città nel Golfo di Santa Manza dove troviamo piccoli lidi acqua cristallina e poche persone sino purtroppo all’arrivo di una famiglia “media” numerosa di italiani che si fa presto riconoscere per il tono alto, i cani ed il casino in generale rovinando la bella atmosfera L. Per la spesa proviamo il cash-carry Utile che scopriremo essere una buona alternativa al solito Spar. Per il tramonto troviamo un posto fichissimo anche se un po’ troppo ventoso: il faro di Capo Pertusato offre una magnifica vista delle falesie e della città che ci si appoggia appena sopra a strapiombo sul mare! 

Visto il casino con i parcheggi il giorno seguente puntiamo la sveglia presto ed a 7.45 siamo già così parcheggiati nella città alta! Affrontiamo cosi di prima mattina il sentiero panoramico che parte dalle mura della città e scorre a strapiombo lungo le scogliere sino a Capo Pertusato. Al ritorno si scende tra le bianche rocce calcaree sino alla spiaggetta proprio sotto la città di fronte al “Granello di Sabbia” che si erge dal mare e che regala una scenografia favolosa per questa piccola spiaggia! Anche qui il caldo è pesante e si va alla ricerca dell’ombra dei grossi massi di roccia bianca e ci si rinfresca tra un tuffo e l’altro con qualche accenno di arrampicata!

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La risalita alla città alta con questo sole è massacrante ed arrivati alla prima casa della cittadella ci sediamo per riprendere fiato quando veniamo accerchiati da gruppeti di turisti che scattano foto appena sopra di noi…OK, ci eravamo seduti all’ingresso della casa dove soggiornò Napoleone in passatoJ! Proseguiamo poi passeggiando nella zona porto dove prenotiamo l’escursione per il giorno dopo e poi rientro al camping, spesa x l‘indomani tra cui il formaggio di capra, chevre in francese (o di cervo come qualcuno credeva ! J) che si scioglie nella mitica borsa State Freschi! lasciata in tenda e fa sentire il suo “lieve” sapore per tutto il camping!! Per la cena il posto ce l’abbiamo già: si va a fare il pic-nic con dresscode “ali-baba pants” per il sunset sulle falesie a Cape Pertusato vista città di Bonifacio!…spettacolare tramonto macchiato però dal  fallito tentativo con la lanterna volante thailandese che si rompe per il troppo vento! LLL

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Per il terzo giorno qui abbiamo in programma l’escursione in barca alle Iles Lavezzi, piccolo arcipelago a soli 12 km della Sardegna, e per godere della vista dal mare della superba costa e delle scogliere di Bonifacio. Prima tappa è la grotta di Sdragonato che però non apprezziamo in pieno perché la barca piena di italiani  è troppo grande e non ci si può addentrare più di tanto…peccato! Poi dritti alle isole e sbarchiamo presto in una zona a lato dell’isola, raccogliamo le nostre borse termiche, l’ombrellone e dopo 10 minuti di cammino troviamo una piccola caletta favolosa!…acqua spettacolosa di un azzurro limpido quasi irreale per essere al mare ed in più sabbia bianca e morbida contornata da gruppi di massi dalla forma rotondeggiante e modellati dal vento che creano un magnifico panorama! Inevitabilmente la spiaggetta si riempe presto ma rimane vivibile e ci permette comunque di vedere numerosi pesci facendo un po’di snorkeling. Dopo pranzo mi concedo un giretto corricchiando per l’isola per scoprire le piccole altre baie e quando l’acqua è ormai più torbida visto la tanta gente arrivata riprendiamo la nave che per il ritorno prima transita alle isole Cavallo e poi lungo mostra la bellezza di tutta la costa con Capo Sperone e il suo golf club, il faro di Pertusato, le falesie e le grotte ai piedi della città ed il suo porto con i numerosi yacht arenati per la serata in centro. Non possiamo che concludere anche noi l’ultima sera qui con un giro serale della cittadella alta per scoprire questo paesino bellissimo e davvero caratteristico con una bella atmosfera che si respira tra le sue viuzze con artisti di strada ed i vari ristoranti panoramici dove ci gustiamo un buon fritto misto e dove provo le Aubergine a la bonifacienne” che come piatto tipico mi lascia abbastanza insoddisfatto!

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L’indomani ci aspetta l’ultimo spostamento seppur breve questa volta…da Bonifacio a Porto Vecchio per assaggiare ancora un pizzico di montagna e per scoprire le spiagge + rinomate della Corsica!

CORSICA adventure – step 2: la frastagliata costa Ovest!

Scopriamo con piacere la funzionalità e praticità della nostra tenda ed in mezz’oretta abbiamo sistemato tutto quanto ed alle otto siamo già in strada verso Calvi dove abbiamo intenzione di trascorrere una notte. La strada è ok e si districa bene con i suoi numerosi tornanti nel deserto des Agriates. Decidiamo di fare una piccola deviazione e fare tappa alla plage du Ostriconi. IMG_1202.JPGL’arrivo alla spiaggia è come spesso avviene qua in Corsica è dall’alto e dato che a quest’ora molte persone stanno ancora dormendo ci godiamo la veduta della spiaggia non ancora infestata dai bagnanti e dopo qualche immancabile foto riprendiamo e facciamo tappa per un caffè ad un bar direi in una super posizione panoramica (qui la lonely avrebbe dovuto segnalarlo!) a strapiombo sul mare blu e sulla costa frastagliata appena prima di Ile Rouge! Isula Rossa (in corso) è assai caotica, rimaniamo imbottigliati nel traffico nel centro del paese e cosi tiriamo dritti per Calvi e prima del paese troviamo un camping segnalato anche dalla guida. Solita prassi: si parcheggia la macchina, scendo alla reception e si chiede “Avez-vous libre une emplacement pour deux personne et une petite tente? Se la risposta è “oui” il gioco è fatto, si entra a visionare la piazzola libera, a vedere dove sono posizionati i servizi e poi di nuovo si scarica la macchina, si sceglie la posizione più ombreggiata per la tenda, poi i picchetti, si fissa la corda per stendere la roba, si gonfia il materasso ecc ecc… Il camping Dolce Vita ha l’accesso sul retro direttamente in spiaggia e cosi senza troppa fatica siamo già spaparanzati ai margini della spiaggia su una duna di sabbia con relativo pino marittimo ed una bella vista della fortezza di Calvi ed inoltre con giusto di fronte a noi una accademia della marina militare dove giovani baldanzosi si mostrano a petto nudo nelle loro esercitazioni in mare con i gommoni ed i kayak attirando l’attenzione di alcune ragazze che mostrano anch’esse loro le loro armi segrete!

Nel tardo pomeriggio decidiamo di fare un giro per il centro di Calvi, considerata la città natale di Cristoforo Colombo …ecco non parcheggiate nella città alta…i prezzi dei parcheggi sono fuori di testa e dopo una breve ricerca riusciamo a trovare un buco in una via laterale. Ci avviamo nella cittadella e facciamo un piacevolissimo giro tra le mura ed i bastioni con vista del porto, della costa e del Monte Cinto (il monte più alto di tutta la Corsica con i suoi 2700 m, visto che appunto Corsica vuol dire mare&montagna!). La macchina fotografica è scarica ma riusciamo a goderci e strappare qualche foto di un super sunset dalle mura osservando anche un banchetto stile pic-nic di olandesi che nel giro di 5 minuti preparano una cena per almeno 10 persone! Rientrando al camping troviamo l’unico distributore di gas della Corsica del nord ed ho il piacere di provare a fare rifornimento fai-da-te visto che in Francia anche il gas è con il metodo self-service. Visto che è la prima volta e prima di saltare in aria mi faccio spiegare dal gentile addetto della cassa e nonostante il finale fumante me la sono cavata bene!

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Una notte e via e cosi sempre di mattino presto riprendiamo la strada D81 con destinazione Porto. È segnalato come uno dei tratti più spettacolari e ben presto ne capiamo il perché: strada panoramica a dir poco che si inerpica sui fianchi della montagna in un susseguirsi di curve dove ogni piazzola è buona per scattare qualche foto e soprattutto per lasciare strada alla guida aggressiva dei corsi. La strada vista mare prosegue e merita una sosta d’obbligo al Col de la Croix che mostra le prime rocce rosse a picco sul mare e da cui si può discendere con un lungo sentiero sino al golfo della Girolata. Siamo quasi a Porto e dopo un ultimo tratto sempre più scavato nella montagna scorgiamo la marina di Porto e proviamo a sistemarci al camping Les Oliviers. Qui per vedere la “piazzola” montiamo sulle macchinine elettriche che si usano nei “golf-club” e c’è da tenersi visto le salitone e curve che risalgono il pendio all’interno del camping che ha le piazzole delle tende a gradoni stile “coltivazioni a terrazzamenti” e il parcheggio delle macchine leggermente distaccato…bellissimo! Il camping inoltre è ben curato nei servizi e con una bella piscina con vista della montagna dato che appunto il golfo di Porto è circondato da verdi montagne e dalle rocce rosse a picco sul mare. Personalmente sarà una delle zone che preferirò della Corsica perché appunto qui il connubio mare-montagna è perfetto ed è infatti base di molti sentieri ed escursioni. Qui troviamo pochissimi italiani J e tantissimi francesi tra cui la maniaca!…eheh…nel montare la tenda una giovane ragazza rimane imbambolata a fissarmi (ciò quanto raccontato da Alessandra che era poco più distante visto che io ovviamente non me ne ero accorto perché voltato di spalle ed intento a picchettare tutto sudato in costume) e dopo pochi minuti la ragazza prima in tenuta “sciallo” da campeggio è tutta tirata con rossetto e vestiti nuovi…ahah! Piazzata la tenda e fuggiti dalla maniaca facciamo un giro alla marina di Porto dove nonostante il caldo visitiamo la ben tenuta torre genovese che offre bellissime vedute e poi ci godiamo il mare a lato di parete rocciose dove molti appassionati si dilettano nel free-climbing. Sono le sei e mezza e nel rientro iniziamo ad informarci sulle escursioni in mare della zona per i giorni seguenti, ma scopriamo che in serata con partenza alle sette è organizzata una gita alle Calanques du Piana al coucher du soleil. Ci guardiamo un attimo e ciò basta per trovarci poco dopo all’imbarco della nave che in venti minuti ci porta nel cuore delle Calanques (tipiche formazioni rocciose dal colore rosso a picco sul mare dichiarate patrimonio dell’UNESCO). Il colore stupendo del mare fa da contrasto a queste altissime rocce che si stagliano verso il cielo creando grotte, stretti passaggi e formazioni curiose dalle svariate forme. Al rientro esprimono tutto il loro fascino perché il sole è basso e nel calare pittura di un rosso acceso queste rocce che diventano davvero spettacolari al tramonto.

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Il mattino seguente optiamo per le petit dejouner in un bar del paesino e dopo l’immancabile baguette + croissant + pain au chocolat ci dirigiamo verso Ota dove lasciata la macchina intraprendiamo il sentiero attraverso le Gorges du Spelunca che si snoda nella gola tra due montagne dove nella vallata scorre il torrente che attraversato un antichissimo e bellissimo ponte genovese crea delle pozze d’acqua verde dove rinfrescarsi e trascorrere una favolosa giornata tra un bagno e l’altro e qualche avventuroso percorso tra le rocce (azzeccatissimo l’acquisto delle scarpette da scoglio by Decathlon). Per il terzo giorno a Porto abbiamo in programma un’altra visita delle Calanques che prima affrontiamo con un sentiero che parte dalla famosa Tete du Chien e arriva allo Chateaux Fort; una piattaforma naturale dalla cui cima si ha una vista spettacolare a strapiombo sul mare. Dopo tocca direttamente all’auto che per 2km affronta la stretta strada attraverso questo Grand Canyon dove si zig zaga paurosamente tra cutve tortuose per evitare auto in sosta, persone e macchine nell’altro senso di marcia! Proseguiamo il nostro giro poi con un po’ di relax, snorkeling e qualche tuffo alla piccola plage du Ficajola anche questa isolata e raggiungibile con un’altra stradina che mette a dura prova il guidatore e che comunque merita molto per essere circondata dalle rocce rosse e poco accessibile alle masse!

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Nel rientrare incrociamo una coppia di ragazzi romani incontrati il giorno prima alle Gorges du Spelunca e poi spesa al supermarchè per il consueto pic-nic serale con candele e citronelle al camping + un po’ di riposo in tenda per l’ultima notte a Porto proseguendo in parallelo l’avventura narrata nelle pagine del libro scelto come compagno in questo viaggio: L’Armata Perduta di V.M.Manfredi con le sue avvicenti vicende bellicose di Xeno, Abira, Melissa e Menon di Tessaglia.

Domani ci si sposta nuovamente…l’idea è di tirare dritto saltando la capitale Ajaccio e facendo sosta nel Golfo di Valinco prima di affrontare l’estremo sud dell’isola con le sue località più rinomate e più turistiche…

CORSICA adventure – step 1: il selvaggio Nord dell’isola!

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Era da parecchio tempo che personalmente mi sarebbe piaciuto molto andare in vacanza, o meglio come piace definire a me, fare un viaggio in Corsica. Alle spalle avevo l’esperienza dei miei genitori (andati 2-3 anni), del fratello e dei tanti racconti di viaggio letti qua e là sul web ed infatti praticamente già la conoscevo pur non essendoci mai stato di persona. Quest’anno era l’occasione buona…3 settimane di ferie per la chiusura aziendale, voglia di mare, avventura, voglia di scoprire esplorando un’isola che, a quanto speravo, era bella da girare tra mare e montagna, dalla varietà di paesaggi, dagli spendidi panorami e dalle incantevoli spiagge.

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E così con Alessandra come fedelissima compagna di viaggio pronta a tutto e pronta ad adattarsi a questo tipo di viaggio si fa presto e si prenota il traghetto Bastia-Livorno A/R e stop il gioco è  fatto. Il resto è solo questione di spirito di avventura e un po’ di organizzazione prima e durante il viaggio: la formula vincente per questo viaggio è traghettare la macchina e poi on the road, tenda (nuova di zecca e di ultima generazione Quechua della Decathlon), pronti alla vita da camping  spostandoci molto per un viaggio itinerante da nord a sud lungo la costa ovest della Corsica per compiere il giro completo dell’isola. Sfogliato vari racconti di viaggio, consultata l’immancabile Lonely Planet e con una mappa gigantesca delle strade e delle città stabiliamo un itinerario di massima per coprire le due settimane abbondanti che ci aspettano a zonzo per l’isola corsa che non vuole essere né francese né italiana e vorrebbe avere la propria identità con il suo strano linguaggio simile al sardo pieno di U e A davanti ad ogni nome.

La partenza è abbastanza soft e dato il traghetto alle 8 di mattina decidiamo di muoverci di anticipo e  concederci una giornata tranquilla per fare un giretto a Pisa più notte di appoggio a Livorno in zona porto per essere vicini all’imbarco il giorno seguente. Bhè Pisa che avevo già visitato in gita alle scuole medie conserva la bellezza di piazza dei Miracoli e poco altro a dire la verità. Dopo la prima, e non sarà di certo l’ultima,  spesa al supermarket e nonostante il tempo un po’ grigio facciamo un buon pic-nic nel prato della piazza dove osserviamo l’incredibile numero di turisti, in maggior parte i mitici giapponesi che si dilettano nella classica stupida foto da turista alla base della Torre pendente (giusto per essere in tema anche noi un paio delle classiche foto ce le concediamo anche se non con troppo entusiasmo però 😉 .

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Superata Pisa ci dirigiamo verso Livorno e l’arrivo in orario serale in questa classica città di porto è abbastanza caotico: tanto traffico, tantissimi lavori in corso e migliaia di sensi unici per cercare dei parcheggi. Dopo un breve giretto per le vie del centro raggiungiamo il nostro spartano B&B aspettando la padrona di casa che doveva aprire la casa di un modesto condominio non dal bellissimo aspetto. Dentro però non è male e per una notte di appoggio la posizione è assai strategica anche per fare un giretto serale nel quartiere “Venezia” potenzialmente carino ma che però troviamo tutto chiuso con molti edifici trasandati lasciati al caso e cosi rimediamo con una cenetta di pesce sul porto in zona della vecchia fortezza. Mangiati si va a dormire. Domani ci si imbarca. Destinazione Corsica.

Sveglia molto presto…insolita colazione self-service in corridoio del b&b e dritti all’imbarco. Le pratiche sono abbastanza veloci e la mia Opel Corsa si incastra nella stiva come un rettangolino di tetrix componendo un ammasso di veicoli uno appiccicato all’altro (non pensavo un casino del genere dove il caldo e la sensazione di soffocamento è altissima). Saliamo sul traghetto ma i posti migliori sono già stati presi e quindi durante tutto il viaggio soffriamo o il troppo vento esterno o l’elevata aria condizionata all’interno! Dopo quattro ore eccoci a Bastia e superato l’imbottigliamento per recuperare la macchina (non consigliato ai claustrofobici) aprono i portelloni e schizziamo via diretti immediatamente verso S.Florent per la ricerca del camping. La strada supera Bastia iniziando ad inerpicarsi curvando a dx e sx regalando vedute niente male fino a scollinare e vedere l’altra sponda del dito…ecco S.Florent! Giù seguendo la strada e troviamo il primo camping appena prima della cittadina. Il camping d’Olzo gestito da italiani non è molto grande e prima sembra tutto pieno, poi una coppia sta andando via, si libera un posto e quindi presa visione della piazzola rimanente la accettiamo e possiamo cosi piantare la nostra mitica nuova tenda e scoprire qui per le prime tre notti la vita da camping!

IMG_1094.JPGPiantati i picchetti dopo qualche piccola indecisione sul come montare la tenda, ci spostiamo subito nel paesino di S.Florent. E’ ora di pranzo inoltrata e quindi decidiamo di fare un po’ di spesa al supermercato (in Corsica troveremo o lo Spar o il mitico Geant Casino e qualche Carrefour nelle città grandi), poi ci dirigiamo verso la spiaggia li vicino (niente di eccezionale) e consumiamo il primo dei tanti pic-nic pomeridiani che ci accompagneranno. Il primo sole e il caldo si fanno sentire e cosi decidiamo di fare un giro nel centro per provare la Pietra (la birra corsa di castagne…davvero buona). Rientriamo cosi in serata al camping dove esploriamo i vari servizi offerti e ne approfittiamo visto la cucina italiana di una buona, e abbastanza cara, pizza del camping per conciliare la prima notte in tenda.

Il giorno seguente abbiamo in programma il giro in senso orario del “dito” della Corsica per arrivare sino a Cap Corse passando dalla costa ovest alla est e ritornare poi a S.Florent. Sveglia presto e alle 8 siamo già in strada per raggiungere la nostra prima tappa: Nonza. E’ un paesino arroccato su un colle dove domina una vecchia torre genovese (anche queste saranno una classica immagine della Corsica data la forte presenza genovese nei secoli precedenti) e dalla quale si gode un superbo panorama della spiaggia nera. I contrasti di colore dall’alto sono nettissimi e si passa dall’azzuro del cielo, il blu profondo del mare con le sfumature turchesi, il bianco delle onde e il nero dei sassolini sulla spiaggia alternati con sassi bianchi che formano parole e simboli sullo sfondo nero. Dopo la colazione nell’unico bar autentico del paesino pieno di vecchietti francesi scendiamo verso la spiaggia che a quest’ora è deserta e quindi la rende un posto molto mistico con un’atmosfera insolita. I sassolini neri che vedevamo dall’alto sono in realtà un po’ neri e un po’ verdoni scuri se bagnati dall’acqua e grigio scuri quelli appena distanti dalla riva. La corrente qui è abbastanza forte e quindi dopo aver formato alcune figure e scritte con i sassolini bianchi riprendiamo la macchina e ci dirigiamo ancora a nord verso Centuri. La strada in questo tratto è stretta, pericolosa vista la guida da imbecilli dei corsi, spesso la strada è senza parapetto, poco tenuta, con lavori in corso che alternano sterrato e asfalto ma totalmente spettacolare ed infatti regala panorami favolosi inerpicandosi su e giù tra mille curve per la montagna che qui si alza a poca distanza dal mare e regala cosi viste sui vari golfi e calette davvero belle! Arrivati a Centuri, paesino di pescatori con il suo carino porticciolo, ci concediamo il pranzo all’ombra dei pochi alberelli e arbusti dietro una spiaggetta e poi un breve bagno rinfrescante prima di riprendere il tour. Tappa successiva a Barcaggio, il paese più a nord della Corsica, dove anche qui per raggiungerlo si deve affrontare una stradina niente male. Siamo cosi a Cape Corse e ci concediamo un caffè nel tranquillo porticciolo prima di affrontare la costa est del dito. La costa est del dito è abbastanza deludente invece, o forse ci siamo abituati alla precedente che era molto selvaggia ed avventurosa e questa che è invece abbastanza dritta e piatta non ci entusiasma troppo e quindi passiamo velocemente Macinaggio, facciamo una sosta con bagno a Marina di PietraCorbara e poi infine un passaggio veloce ad Erbalunga prima di ripassare da Bastia (sosta al grande e ben fornito supermercato Casino visto che dobbiamo fare provviste per l’indomani dato che sarà una giornata lunga nel Desert des Agriates tra la plage du Lodu e plage du Saleccia).

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Il primo giorno a S.Florent ci eravamo informati sull’escursioni in mare che portavano a Lodu e Saleccia (le spiagge + belle della zona) e cosi avevamo preso la prima barca del mattino alle 8 e l’ultima della sera alle 20 per la spiaggia di Lodu spolverando per avere informazioni il mio “bellissimo” francese (anche se in realtà qui di italiani ce ne sono parecchi e si parla tranquillamente italiano) ma trovo più giusto e più avvincente cercare di farsi comprendere e sforzarsi a parlare la lingua locale per immedesimarsi meglio nella cultura del paese ospitante, per cercare di ottenere qualcosa senza avere “la pappa pronta” e diciamo in generale e per essere meno un banale “turista”. 

Arriviamo all’imbarco anche con un nuovo acquisto che si renderà utile nei prossimi giorni: l’ombrellone! Dato che la maggior parte delle spiagge della Corsica sono selvagge, brulle, senza servizi e spesso con poca ombra (anche se cercandola ed esplorando bene le zone un pochino l’abbiamo sempre trovata!). Sbarcati a Lodu e visto che il sole e il caldo sono ancora deboli optiamo immediatamente per il sentiero che taglia all’interno del Desert des Agriates (non un vero deserto, ma una zona arida, piena di collinette di piccoli arbusti e senza alcun tipo di costruzione umana) e in un’ora circa di passeggiata ci porta dietro la spiaggia della Saleccia. L’acqua è azzura, cristallina e la spiaggia è bianca, lunga con una morbidissima sabbia. Troviamo un gruppo di cavalli che si rinfrescano nel mare dopo una passeggiata e poche persone, cosi possiamo scegliere strategicamente la nostra base alle spalle dei pini e degli arbusti per mantenere all’ombra i nostri viveri per la giornata. Dopo la camminata ci meritiamo il primo vero bagno in quest’acqua stupenda pulitissima e limpida come una piscina e un po’ di tintarella al sole. Per il pranzo al sacco ci fanno compagnia numerose api che mi diletto ad ammazzare con libro e infradito! (Un consiglio per fare un pic-nic: non prendete i salumi!!! E’ incredibile ma nell’aprire la busta dei salumi abbiamo sempre avuto compagnia di vespe e api che ci hanno spesso infastidito durante i pic-nic all’aperto). In tarda mattinata e pomeriggio numerose barche di gite organizzate portano a ondate turisti che riempiono la spiaggia rovinando un po’ la bella atmosfera che avevamo trovato di prima mattinata e cosi nel tardo pomeriggio ci spostiamo facendo sosta al bar nella pineta dietro la spiaggia. L’intenzione era quella di ripercorrere il sentiero e tornare a Lodu a piedi, ma dato il caldo e il sole ancora abbastanza alto (il tramonto è sempre stato tra le 20 e le 20.30 circa) scegliamo l’opzione abbastanza cara ma caratteristica del calesse! Direi che è stata un’ottima scelta visto che a guidare la carrozza dei cavalli c’è una giovane ragazza très jolie! Poi visto che la carrozza è già piena, “sfiga” vuole che mi debba sedere proprio in prima fila accanto alla giovane conducente che striglia i due cavalli…allez Requita, allez Lebron!!! J

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Ultima oretta in attesa della barca la passiamo alla spiaggia di Lodu e cosi ci godiamo pure il primo tramonto al ritorno in traghetto. Sporchi e stanchi facciamo un giretto serale di St.Florent che è un paesino piccolino e caratteristico con tantissimi bar/ristoranti vista mare dove in uno di questi ci rifocilliamo con un hamburger e del fritto misto facendo anche un po’ di lezioni di francese con la cameriera (chi l’aveva detto che i corsi sono antipatici e scazzati???). 

Rientro al camping serale, doccia in extremis dato gli orari da seguire e poi pronti per domani mattina a smontare il nostro accampamento…ci si sposta verso sud-ovest…il viaggio continua.