Tutte le strade portano a ROMA (Tutte ‘e strade pórteno a Roma in dialetto romanesco )diceva un famoso detto popolare che mi è rimasto impresso sin da piccolino quando a scuola qualcuno me l’ha inculcato nella testa. E per verificare l’autenticità di questo detto, la cosa migliore è secondo me un viaggio “all’antica”, su due ruote, con destinazione Roma. Uscire di casa ed avere come destinazione del viaggio la capitale ripercorrendo la storica Via Francigena che attraversa in lungo ed in largo i tetritori della nostra penisola sino alla città eterna. Riscoprire il fascino antico di essere un viandante, un pellegrino,  andare all’avventura in libertà, soggiornare dove capita per assaporare sapori e sapere di antiche locande, storiche botteghe e tradizioni di un tempo ormai difficili da riscoprire con l’invasione di tutta la tecnologia che ci circonda ai giorni nostri. Logicamente il passare del tempo e il turismo ha fatto sviluppare e creato una sorta di business attorno a tutto questo fascino antico, ma intraprendere questa avventura con il giusto spirito penso possa essere una bella e ricca esperienza che spero di poter condividere almeno in parte con le mie parole e le mie immagini.

L’idea è appunto quello di seguire la Via Francigena (L’antica Via che nel medioevo univa Canterbury a Roma, e poi volendo sino a Gerusalemme, riscoprendo le tappe dell’arcivescovo Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, che si è recato a Roma in visita al Papa Giovanni XV nel 990 d.c ). Praticamente la “versione italiana” del più blasonato Camino di Santiago de Compostela. Il nostro itinerario ha come partenza la nostra città, Brescia, e dopo il primo tratto nella pianura padana l’obiettivo è incrociare la via Francigena tra Piacenza,Fiorenzuola o Fidenza e da li seguire le tracce di Sigerico giungendo nell’alta Toscana valicando il passo della Cisa. Da li attraversare la costa della Versilia e città come Lucca, Siena, San Gimignano per poi assaporare la Val D’orcia sino a sbucare nel Lazio dove accostare i laghi di Bolsena e Bracciano e città come Viterbo prima di raggiungere i colli di Roma ed poi giù in picchiata sino alla basilica di San Pietro per raccogliere il Testimonium (certificazione finale del completamento del pellegrinaggio attestato tramite una carta d’identità “la credenziale” che riconosce il viandante in viaggio come un vero pellegrino).

Non ci resta che pedalare insomma…circa 700-800km aspettano di essere vissuti e pedalati. Con Davide come fedele compagno di viaggio e due biciclette MTB (Mountain Bike) adornate e “rinforzate” per l’occasione è ormai tutto pronto. Si parte con un unico obiettivo…vivere il viaggio e arrivare come pellegrini nella capitale…e poi andiamo a vedere realmente se tutte le strade portano a ROMA!

É andando in bicicletta che impari meglio i contorni di un paese, perché devi sudare sulle colline e andare giù a ruota libera nelle discese. In questo modo te le ricordi come sono veramente, mentre in automobile ti restano impresse solo le colline più alte, e non hai un ricordo tanto accurato del paese che hai attraversato in macchina come ce l’hai passandoci in bicicletta

(Ernest Hemingway)

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