“Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. E’ il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile” (R. Kapuscinski – In Viaggio con Erodoto).

 

India. Questo viaggio dovrebbe iniziare il 20 agosto e terminare il 15 dicembre, ma per me è cominciato ben prima ed è già tutt’ora in corso. Molte persone non riescono a capire cosa significa veramente questo “viaggio” (viaggio e non vacanza!!!)  e non carpiscono la vera essenza e l’importanza che ha per me. Si tratta di un viaggio che fa parte del Programma Erasmus* in collaborazione con l’Università di BS…ed il perchè di questa scelta è spiegato in parte in questo testo sotto riportato:

(*Il programma Erasmus offre la possibilità agli studenti universitari di svolgere parte del proprio curriculum nelle Università di altri Paesi con il riconoscimento degli esami da parte delle Università di provenienza)

“Perchè fare un’esperienza di studio all’estero??? Molto di ciò che uno studente universitario deve apprendere nessun corso lo può insegnare. Una lingua non la si impara facendo un test, ma parlandola tutti i giorni. La capacità di adattarsi a situazione nuove (che ogni impresa richiede oggi ai neoassunti) non la si impara ripetendo per 5 anni la stessa routine nella stessa università nella stessa città, ma solo facendo un salto nel buio di un’altra città, un’altra nazione, un’altra università, senza nessuna routine a disposizione. L’esistenza di opportunità di studio e di lavoro a cui non avreste mai pensato non la trovate su nessuna brochure universitaria e in nessun libro di testo, ma solo nelle chiacchierate con chi ha fatto esperienze diverse dalle vostre. E non potete scoprire le vostre stesse qualità se non mettendovi alla prova. Perché conoscere persone e luoghi nuovi è un diritto di ogni studente universitario e non un vezzo o un capriccio come tanti pensano. All’estero si scoprono inoltre tanti diversi modi di amministrare la propria città o nazione e si matura una maggiore coscienza civile. I laureati, in Italia come all’estero, sono e saranno sempre una minoranza della popolazione: la minoranza più colta, la minoranza più ricca, la minoranza con maggiori responsabilità di conoscere e far conoscere ai propri concittadini le tante realtà dell’Europa e del mondo. Tocca a loro combattere l’ignoranza e il pregiudizio, minacce alla convivenza civile sempre presenti in Italia come ovunque. E non si sfugge all’ignoranza e al pregiudizio se non si condivide, almeno per un po’, la vita di chi è diverso da noi. “

Mi riconosco in queste parole ed infatti anchio ho sempre voluto fare un’esperienza all’estero all’aventura buttandomi in un’altra realtà, facendo un salto nel buio in un’altra città, un’altra nazione, un’altra cultura, un’altra università. E’ una sfida personale, una prova per me stesso per testare lo spiritto di adattamento e il piacere della scoperta di un altro mondo. Altra ragione fondamentale è la possibilità di praticare quotidianamente la lingua inglese cercando di migliorarla il più possibile, questo in ottica anche futura per un utilizzo in ambito lavorativo.  Insomma un ‘esperienza unica ed irripetibile che credo capitino poche volte nella vita. E’ un desiderio che si sta realizzando e che posso finalmente realizzare sperando che le persone che mi stanno vicino capiscano l’importanza che rappresenta per me tutto questo e sperando di ritrovare al mio ritorno quello che per il momento lascio qui in Italia.

Inoltre l’università di destinazione (Indian Institute of Planning and Management) è una tra le maggiori e più importanti in ambito economico in India e quindi grazie anche ad un bell’aiutino da parte dell’uniBS tramite una borsa di  studio  ho colto quest’occasione che non posso lasciarmi scappare per non avere poi futuri rimpianti.

La scelta dell’India come paese di destinazione è sicuramente abbsastanza coraggiosa e discutibile e probabilmente in molti non la sceglierebbero come meta per l’Erasmus facendosi tentare dalle più comuni sirene europee (vedi Spagna ecc…). All’inizio infatti ero molto scettico sul paese perchè si hanno molti pregiudizi al riguardo, ma avendo sentito esperienze analoghe ed essendomi informato bene non c’era meta più adatta a me e affascinante di questa. Un paese ricco di storia,di cultura e di tradizioni…un paese di enorme crescita economica che credo riguarderà poi anche l’argomento di tesi per terminare la carriera universitaria. Poi sono del pensiero che un viaggio in India non sia facilmente ripetibile (data la distanza ed i costi) e quindi sfruttare questa possibilità ora che ne ho l’occasione credo sia la cosa giusta e quindi l’India è una scelta forte ma molto suggestiva che spero possa aprirmi la mente ed apportarmi un valore aggiunto da sfruttare in futuro.

Ho creato questo blog  con l’intenzione di tenervi aggiornati e per condividere con me questo mio “viaggio” che già è cominciato e che dentro di me non so quando finirà…