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Per continuare la nostra avventura alla scoperta del Laos decidiamo di spingerci ancora più a nord con tappa finale Muang Noi. Il paesino è in realtà un villaggio affacciato sul fiume Nam Ou ed è infatti raggiungibile solamente via fiume con la barca. Tra l’altro c’è solo una barca al giorno che va e che ritorna da dove si può arrivare con la strada via terra e quindi è buona cosa non arrivare in ritardo perché significherebbe rimanere bloccati ad aspettare la barca del giorno seguente. Quindi dopo un po’ di taxi e un po’ di boat raggiungiamo questo villaggio…è molto particolare, un po’ mistico direi; stradine sterrate circondate da colline verdi e dal fiume, da la sensazione di essere su un’isola appena scoperta ed incontaminata. Troviamo un bungalow molto spartano ma carino con amaca e vista fiume e così sistemati i nostri zaini facciamo un giretto nei dintorni trovando un campo aperto per giocare a frisbee e anche qui ben presto alcuni bambini ci fanno compagnia. Inoltre alle dieci circa la corrente non c’è più e quindi pure qui si segue il ritmo naturale della giornata e “grazie” ai galli e alle galline la sveglia è nuovamente per l’alba. Non male dato che andiamo sul piccolo fiume dove i locali danno il bagno e si lavano mentre il sole cresce tra le montagne nella vallata.

Per ritornare a sud optiamo per la slow boat che ridiscende il fiume in 6 ore circa. Il viaggio in barca non è troppo pesante e trascorre molto piacevolmente tra un po’ di musica e qualche lettura e così si arriva giusto giusto per un altro tramonto sul Mekong. Così dopo una breve sosta a Luang Prabang per una veloce cena ed immancabili crepes alla nutella prendiamo il VIP bus con destinazione Viang Vieng (sosta intermedia prima di arrivare nella capitale Vientane). Per fortuna che era un Vip bus!!! Viaggio notturno allucinante data la nebbia, le strade non perfette, il posto strettissimo e scomodissimo ed al vetro del finestrino che ad ogni buca sembra venire giù tutto. Anziché 5 ore come da tabella di marcia ce ne impieghiamo 7 e mezza e l’arrivo è ancora più sconcertante…sono quasi le 4 del mattino, siamo gli unici due a scendere dal pullmann e la fermata è nel nulla di una campagna dove ancora la nebbia la fa da padrone. C’è un solo tuc-tuc con un driver decisamente stronzo, dato che ci porta in una delle guesthouse dove tutti dormono, lui non ha il resto e vuol chiamare la polizia se non lo paghiamo…vabbè poi si risolve e si va a dormire in un letto finalemente!

Vang Vieng è una piccola cittadina sul fiume e tra le montagne diventata famosa per il tubing!!! Noi avendo solo una giornata a disposizione rinunciamo alle varie attività di trekking, caving, kayaking che abbiamo già fatto a nord e proviamo questo chiacchierato e discusso tubing. Praticamente si noleggia delle camerie ad aria dei tir, tipo ciambella, per scendere giù per il fiume. Niente di straordinario in sé e per sé (è anche la stagione secca e la portata dell’acqua del fiume non è irresistibile…probabilmente nella stagione delle piogge sarebbe un altro discorso) se non fosse che ai lati del fiume il tutto è contornato da stazioni dove fare una sosta, ma che in realtà sono bar o meglio capanne di legno e bambù con musica al massimo, free shots e corde o scivoli per tuffarsi nel fiume. Una sorta di acquapark sul fiume dove per spostarsi da un baretto all’altro si usa appunto il tubing e ,dato che è immanovrabile, per farti fermare ai loro bar ti viene tirata una corda a cui aggrapparsi per raggiungere la riva. L’idea di concetto è molto originale ed infatti questa “attività” è incredibilmente popolata da ragazzotti inglesi-americani-australiani di cui la maggior parte non finisce il tracciato, ma rimangono a riva tra un bar e l’altro!!

Finito il tubing qui la vita notturna è parecchio animata dagli stessi ragazzotti che fanno il dritto anche per la notte e così dopo un giretto e cena con carne beef fatta in Lao style ( tipo tagliata e molto gustosa) siamo pronti per l’ultima tappa laotiana: Vientane, la capitale.

Arrivati via bus nella capitale dopo altre quattro ore questa volta più piacevoli seguiamo subito l’itinerario turistico più classico andando a vedere qualche tempio con i soliti tanti Buddha ovviamente…carino…ma insomma niente di speciale.

Poi però nel pomeriggio ci spostiamo per vedere il Tat Luang (enorme stupa d’orato che è anche l’emblema della nazione). Scopriamo con piacevole sorpresa che essendo il 21 novembre, è l’ultimo giorno dei festeggiamenti per il fool moon, un festival religioso molto sentito qui nella nazione ed inoltre è il 450° anniversario di Vientane come capitale. Subito si nota un gran casino; persone, bancarelle, eventi (un misto tra il nostro S.Faustino a Brescia,Lunapark, sagra popolare per rendere l’idea). L’atmosfera è comunque coinvolgente e siamo tra i pochi turisti ad assistere a tutto questo…verso sera entriamo nel cortile per visitare da vicino questo enorme stupa d’orato e fortunatamente ci troviamo nel posto giusto nel momento giustissimo. Infatti dopo poco non fanno più entrare le persone all’interno del cortile per evitare troppa ressa di gente! Inizia così prima una sorta di sfilata con costumi locali e di tradizione e successivamente una specie di processione capeggiata da un gruppo di monaci buddhisti che tra canti, candele e luci gira attorno a questo monumento. Finita la processione partono anche dei fuochi di artificio e giochi di luce…che figata aver trovato tutto questo senza saperlo…e così assistiamo allo spettacolo in un angolino insieme a tanti fotografi professionistici!!…bel modo di concludere il viaggio alla scoperta del Laos…

 

…e adesso l’ultima tappa del viaggio: CAMBOGIA e soprattutto…Angkor Wat.