…ovviamente prima di partire non poteva mancare per la fase di “preparazione” la visione del film “Marrakesh express” (pellicola di Salvatores con Diego Abatantuono) e cosi belli carichi si parte per il nostro viaggio in Marocco, prima destinazione e futura base per i vari spostamenti nel paese: Marrakesh!

E cosi sbarcati all’aeroporto, cambiamo i primi dirham e salutiamo un ragazzo italiano di origine marocchina conosciuto sull’aerero che tornava a visitare i parenti nel paese natale. All’uscita si cerca il bus locale che porta nel centro della città ma essendo in ritardo ci accordiamo con un’altra coppia dell’est europa per condividere la prima corsa con un petit taxi! In Marocco essenzialmente ci sono due tipi di taxi, petit taxi e grand taxi; i primi come suggerisce il nome sono praticamente vecchie fiat uno, peugeot e altre piccole auto parecchio vecchie e parecchio sgangherate che trasportano fino a 3 persone, altrimenti ci sono quelli grand che sono le vecchie mercedes quelle lunghe adatte a più passeggeri ed a tratte più lunghe, ma che personalmente non ho provato.

Ci lasciano nella medina (la zona vecchia della città) nei pressi della piazza principale di Marrakesh, la famosa Djeema el Fna ed ora abbiamo una sola missione: trovare la nostra riad prenotata da casa in internet pre le prime due notti! Mappa della medina e Lonely Planet alla mano si cerca di orientarsi un attimo, di trovare qualche punto di riferimento, si chiede qualche indicazione ai passanti e persone del posto ma si capisce subito che si tratta di una mission impossible! Ci affidiamo allora ad un ragazzo del posto (di prima impressione non troppo affidabile a parer mio) che si “offre” di accompagnarci alla riad dicendo che sa dove è…inizia ad addentrarsi in vicolini stretti, sempre più stretti…destra, sinistra, ancora destra, di qua, no di là ecc…e alla fine non avendo capito nulla siamo davanti alla porta della riad. Ci si congeda dal ragazzo in modo non troppo pacifico per questioni economiche della rispettiva mancia e cosi ci si può finalmente rilassare un attimo nella nostra riad (la casa tipica araba con il patio interno). Da subito ci piace molto, è piccola con 4-5 stanze per i clienti ma sono tutte molto curate nei minimi partricolari con tantissimi oggetti di arredo e dove domina il colore rosso che trasmette un senso di calore e accoglienza. Esploriamo un attimo la riad partendo dal patio con i suoi comodi divani e pouf fino alla terrazza dove verrà servita la prima colazione e pure la nostra stanza, la Berbere room, è davvero carinissima!!!

Partiamo con la nostra visita della città cercando di raggiungere la piazza principale, ma il senso di disorientamento è ancora forte, il casino di gente è notevole e non mi trovo ancora bene a mio agio con l’impatto dei vari venditori che iniziano ad assalirti e per un mal di testa che mi accompagna in questa prima giornata; Alessandra al contrario sta meglio e subisce un primo tentativo di trattamento all’henné sulle mani non voluto! Senza sapere bene dove stiamo andando di preciso ci addentriamo nei famosi souk (mercati coperti) che si estendono a nord della piazza. Che spettacolo…stradine strette contornate da bancarelle una appiccicata all’altra piene zeppe di oggestica per tutti i gusti…un vero e proprio labirinto pieno di commercianti e venditori che ti invitano a dare un’occhiata alle loro botteghe e dove dominano i colori accesi delle stoffe, delle spezie, delle ceramiche e di tanto altro ancora… Noi siamo riconosciuti dai marocchini all’unanimità come “spagnoli” un po’ per la carnagione scura ed un po’ perchè qui è veramente pieno di spagnoli ed infatti ci sentiamo chiamare da tutte le parti (Hola, que tal?, amigo como estas….) e quindi giustamente si iniziano le prime contrattazioni…consiglio: offrire sempre almeno la metà, ma anche meno! Il tutto inizia ad essere divertente, l’atmosfera è gradevole ed è un piacere esplorare senza meta questo labirinto di mercati a tratti davvero sorprendenti! Ad un certo punto sbuchiamo in una piazza piccolina molto molto carina (che poi scopriremo che si tratta della “piazza delle spezie” o meglio place des epices) e ci concediamo il nostro primo te alla menta + patisserie maroccaine dalla terrazza di un bar su questa piccola piazza! Inizia a far sera, siamo abbastanza cotti dal viaggio e cosi rincasiamo senza però rinunciare alla prima prova della cucina marocchina in un ristorantino consigliato dalla Lonely…tajine di pollo e couscous di pollo…buonissimi!!! Rientrati in riad, dopo una partita a dama cinese (prima volta che giocavo e devo dire che è un gioco molto interessante e strategico!) conosciamo il gentilissimo e disponibile proprietario Emmanuel (un francese trapiantato qui in Marocco) con il quale iniziamo a colloquiare ed a farci suggerire alcune info per organizzare al meglio il nostro piano di viaggio della settimana!

La seconda giornata è dedicata alla visita della città. Incominciamo dalla medina e dai suoi vari palazzi e tombe, passando per il quartiere ebraico (la mellah)…belli ma niente di eccezzionale. Il primo pomeriggio lo trascorriamo nella parte nuova della città, la ville nouvelle, che non ciè piaciuta molto ad esclusione per i piacevolissimi giardini Majorelle (i giardini progettati da Yves Saint Laurent) dove ci ha colpito il colore blu acceso in contrasto con le migliaia di piante grasse e con le varie fontane. Per rientrare nel cuore della medina data la bella giornata di sole optiamo la via romantica del calesse trainato da due bei cavalli neri e guidato abilmente dal simpatico vecchietto Samir che mescola con grazia un po’ di spagnolo-italiano-francese ed inglese! Giù dal calesse ci immergiamo nell’atmosfera della mitica Djeema el Fna (patrimonio dell’Unesco), un vero teatro/luna park all’aperto con i suoi saltimbanchi, incantatori di serpenti, ammaestratori di scimmie, venditori delle varie bancarelle ambulanti (mitica la spremuta d’arancia di 4 dirham ed anche quelle che vendono il brodino di lumache) ed in generale da tutto uno stato d’animo assai arabeggiante ecc ecc…lo spettacolo arriva verso il tramonto e decidiamo di godercelo in prima fila da una delle terrazze dei tanti barettini accompagnati immancabilmente da un buon te alla menta. I suoni delle percussioni, il canto dei muezzin delle varie moschee sono inebrianti ed il sole calante alle spalle del minareto principale fanno da sfondo alla gente in fermento nella piazza ed ai primi fumi delle bancarelle “gastronomiche” che preparano le loro griglie per la cena rendendo tutto questo momento una delle immagini simbolo di Marrakesh che rimarranno dentro di noi.

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