Di nuovo a Delhi dopo il viaggio di una settimana all’esplorazione dell’India del Nord. Una settimana intensa,fisicamente provante ma ricca di forti emozioni, di nuove sensazioni e esperienze che farò fatica a dimenticare.
Ci sarebbe molto da dire e da raccontare a riguardo di questo himalayan trip trascorso negli stati dell’Himachal Pradesh e dell’Uttaranchal e quindi descriverò in tre spezzoni che rispecchiano le tre principali tappe di questo viaggio:

MANALI
E’ domenica notte e siamo pronti per la partenza. Io,Cuba,Tao,Batta e i due tedeschi(Andi&Andy). Il nostro driver “Raj”e la sua Toyota Innova ci aspettano sotto casa e nel cuore della notte si parte, destinazione Manali(la tappa + a nord del nostro viaggio).Le ore effettive previste in macchina sono circa 15 ed infatti arriviamo al nostro bell’Hotel verso sera giusto in tempo per una buonissima e abbondante cena. Il giorno seguente visità della piccola città e dintorni. La differenza con Delhi è evidente, è una piccolo villaggio a 2000m sulle colline ai piedi dell’Himalaya, le strade sono strette e tortuose e ci sono casette prevalentemente in legno circondate da splendide foreste ricche di verdi altissimi alberi. Il primo giorno scorre via tranquillo visitando i piccoli villaggi nei dintorni di Manali ed infine visita ad una coltivazione di marijuana, alcuni templi molto caratteristici e alcune specialità locali. Anche la sera è molto tranquilla e non c’è la movida di Delhi infatti qui chiude tutto molto presto e gli unici pub che ci sono durante la settimana chiudono verso le 23 giusto il tempo di conoscere alcuni turisti europei(molti israeliani) che popolano Old Manali. Il giorno seguente è l’apice di emozioni in Manali: destinazione Rohtang Pass. Si parte da Manali con la nostra macchina e bisogna affrontare 51 Km di strada per arrivare a quota 4000m circa. E’ il primo tratto di una delle strade percorribili più alte al mondo(Manali-Leh) e aggiungerei tra le più suggestive finora mai viste. Per fare questa cinquantina di kilometri ci impiegamo quattro ore!…ebbene si…la strada è pazzesca: stretta,dissestata è dire poco,scavata nel fianco delle montagne,senza parapetto e a doppio senso di marcia.Si sale sempre di più e al di fuori della macchina kilometro dopo kilometro si creano panorami mozzafiato.Non si sa come ma anche alcuni camion, piccoli bus turistici e mezzi militari percorrono questo tratto creando così inevitabili code data la larghezza della strada e gli avventati sorpassi mozzafiato delle auto più temerarie. Nel salire molti “negozietti” improvvisati vendono accessori adatti all’altitudine e dopo alcuni break arriviamo in cima. Lasciamo la macchina e proseguiamo a piedi per un breve trekking che ci porterà allo snow point(4200 m circa) che è la nostra destinazione finale. Le vette più alte del mondo sono ormai “vicine” e camminare in salita a questa altitudine inizia ad essere più difficoltoso anche se il clima è abbastanza gradevole e non troppo freddo grazie ad una bellissima giornata di sole. Arrivati allo snow point ci godiamo la magnifica vista a 360° gradi della catena montuosa più alta del mondo, qui le vette innevate che ci circondano sono tutte circa sopra i 6000m! E’ davvero fantastico e rimaniamo a contemplare tutto questo per qualche ora andando anche a scivolare sulla neve della montagna più vicina…Sulla strada di ritorno c’è la possibilità anche del parapendio ma, grazie al “traffic jam” di questa strada impiegamo almeno altre 4 ore ed inoltre la giornata diviene più nuvolosa nel pomeriggio, questa possibilità sfuma ma non fa niente…di sensazioni forti ce ne sono già state abbastanza!

SHIMLA
Sveglia mattina presto e partenza per Shimla. E’ una tappa intermedia per spezzare il viaggio Manali-Rishikesh ed infatti sono previsti circa 280 Km da coprire in 9-10 ore, arrivo nel tardo pomeriggio, notte in hotel e poi ripartenza per Rishikesh. Il piano è stabilito ma purtroppo verrà realizzato solo in parte: non abbiamo fatto ancora completamente i conti con le strade e il traffico indiano! Già…il tratto da percorrere è attraverso le colline himalayane e anche qui le strade non sono tanto meglio di quelle delle alte montagne dei giorni precedenti. Oltre al solito traffico incombe il fattaccio: strada chiusa per Shimla per frana della montagna. Tutte le macchine in quella direzione vengono fatte deviare su una strada minore alternativa ancora più piena di buche e molto più lunga.E’ la fine..si rimane fermi per ore e ore e il tempo per visitare Shimla diminuisce sempre di più. Le frequenti soste diventano comunque una bella esperienza dato che non ci perdiamo d’animo e dove possibile si gioca a calcio assieme ai due tedeschi con i quali si è ormai creato un bellissimo rapporto e ci si diverte alla grande insieme. Appena l’auto si ferma, si scende per sgranchire le gambe(la nostra auto da 6 passeggeri non è comodissima, soprattutto per i tre posti posteriori che ci giochiamo ad ogni cambio a “moracinese” o “rock-paper-scissor”).Appena il traffico si sblocca il nostro driver ci invita a salire velocemente sulla macchina per non perdere il treno con un MOVE MOVE,GO GO…e così per tutte le altre fermate. Si va avanti così per molto e si progetta di saltare la tappa a Shimla ma poi alla fine pian piano andiamo avanti e arriviamo esausti dopo questo “road trip” dopo la mezzanotte: per percorrere 280 Km ci abbiamo impiegato circa 16 ore!!! Dopo qualche ora di sonno sveglia e visita della città di Shimla. E’ una bella e pacifica città arroccata sul crinale di una collina a quota 2200 m e dalla quale si ha una bellissima vista sulle altre colline attorno alla città. Nel centro impazzano le scimmie, sono ovunque e poco amichevoli, ma è sempre bello ammirarle e vederle saltare e muoversi nel loro unico stile. Dopo la visita siamo di nuovi pronti per salire sulla macchina per altri circa 300 km verso Rishikesh…

RISHIKESH
Anche qui ritardi dovuti alle brutte strade e al traffico sempre intenso e così arriviamo anche qui verso sera al buio illuminati però da una bellissima luna piena. Non abbiamo nessun hotel per questa destinazione ma bensì un camping posizionato sulle rive del fiume Gange. Siamo lontani dalla città, circa 25 km sopra, e la strada costeggia il fianco sinistro del fiume. Raj ferma la macchina e ci dice che siamo arrivati: non c’è nulla se non buio,foreste e il rumore dell’acqua del fiume. Ci avviciniamo al ciglio e si intravedono tante luci gialle tipo fiammelle sull’altra sponda: sono le nostre tende e il nostro futuro alloggio per i prossimi due giorni. Per arrivarci non ci sono strade, bisogna attraversare il fiume. Scendiamo dalla strada per un sentierino completamente al buio fino ad arrivare sulla costa del fiume dove ci attende una piccola imbarcazione. Saliamo con i nostri zaini e tutto il resto e così ci ritroviamo nel mezzo del fiume Gange, tutto allo scuro senza nessuna luce artificiale ed illuminati soltanto da una splendida luna piena che rende la sabbia del camping completamente bianca che sembra di essere su marte. Siamo molto spiazzati e felicemente stupiti perchè l’atmosfera è incredibile e surreale…il camping non ha elettricità e solo un piccolo rubinetto per il bagno. Dopo una breve cena rigorosamente allo scuro ci danno una piccola lanterna a gas e ci sistemiamo nelle nostre tende a pochi metri dal fiume. La mattina è il giorno del rafting sul Gange: giubbetto, caschetto e via giù dalle rapide!…il fiume è molto freddo e per prendere confidenza il nostro istruttore ci fa saltare subito giù dal raft e per la prima rapida siamo liberi in balia della corrente. Si susseguono rapide a momenti dove il fiume è calmo e ogni rapida è affrontata diversamente e tutte sono davvero eccitanti. Verso la fine c’è una tappa dove ci fermiamo e saliamo a piedi su delle rocce per poi saltare giù nel fiume da circa 8 metri,fantastico!…finito il rafting tocca alla visita della città. Rishikesh, città spirituale detta la capitale dello yoga, famosa anche per il periodo di meditazione di circa 2 mesi dei Beatles a fine anni ’60 nel quale presero spunto per incidere l’album “White Album”. La città è molto carina e mantiene le attese di città spirituale…per le strette vie su e giù ci sono per strada “santoni” che chiedono elemosina, musiche spirituali sempre presenti e tantissima gente di ogni tipo e di ogni religione. E’ caratterizzata da due ponti pedonali(in realtà moto e motorini rovinano anche qua il passaggio delle persone sul ponte strombazzando senza motivo per ogni cosa) e da molti bellissimi templi sul fiume dove verso il tramonto i pellegrini e i devoti vanno a purificarsi nelle acque sacre del Gange. Ultima chicca in città per concludere il viaggio è il massaggio Ayurvedico(ayurveda=scienza della vita) dove mi rilasso con dei massaggi dopo essere stato ricoperto di olio caldo dalla testa ai piedi. Non male anche se non eccezionale.
Per concludere un altra decina di ore per ritornare nella capitale, ma ormai ci stanno perchè questo bellissimo viaggio si sta concludendo e siamo pronti per ricominciare con la vita universitaria di Delhi.