Vivir en VALENCIA

P1100698.JPGGiusto il tempo di arrivare a casa dopo il magnifico viaggio di laurea tra Thailandia, Laos e Cambogia e sono già “pronto” per la prossima imminente avventura. Si va in Spagna, più precisamente a Valencia! Eh si, sono stato selezionato (insieme ad altre tre ragazze con cui condividerò l’appartamento) nell’ambito del progetto Leonardo (Life Long Learning Programme) che prevede un periodo di stage di lavoro all’estero per 4 mesi e così sistemata e subito rifatta la valigia “vamos a ver” questa nuova esperienza spagnola.

 

Non descriverò nei dettagli tutto perché non è facile raccontare 4 mesi però ora che siamo già a più della metà qualcosa da raccontare c’è. Partiamo quindi da notizie di carattere generale e curiosità di Valencia, della Spagna e degli spagnoli. Già degli spagnoli si può dire subito che hanno cultura e costumi molto simili ai nostri per quanto riguarda stile di vita, posti e luoghi, modi di comportarsi e di relazionarsi con gli altri ecc…seppur ovviamente con qualche differenza…vediamo qualche esempio: quando si incontra una persona (anche non conoscente e anche a livello formale) non si da la mano, ma sempre due baci sulle guance (l’ho imparato con la mia responsabile di lavoro che mi ha sorpreso al primo giorno quando io lì bello pronto per stringere saldamente la mano visto che comunque era una persona di “grado superiore” e quindi mi sembrava giusto e ragionevole un saluto formale…invece no…come se fossimo amici di vecchia data, e poi ci si da reciprocamente del tu!…devo dire che comunque non è male…abbatte un po’ quelle che sono le barriere gerarchiche tra capi e dipendenti con un semplice gesto). Poi il saluto nazionale a qualsiasi persona e per qualsiasi occasione è il famosissimo HOLA e quando ci si saluta l’altrettanto famoso HASTA LUEGO (pronunciato molto abbreviato con la “o” finale pronunciata tipo cantilena!). Accennando alla lingua spagnola il primo periodo non è stato così facile come potrebbe sembrare…si pensa banalmente che spagnolo-italiano sia semplice da imparare e da parlare però non è stato proprio così…si chiaramente c’è da dire che come struttura, costruzione della frase e molte parole sono simili alla nostra lingua, se non uguali, e che per capire e farsi intendere diciamo che ci si riesce abbastanza anche senza aver studiato…però per saperlo parlare decentemente mi ci è voluto un attimo con tutte le forme verbali e irregolarità che ci sono! Per fortuna sin da subito avevamo organizzato dalla agenzia che ha gestito questo progetto un corso intensivo di spagnolo da seguire: quattro ore tutti i giorni per tre settimane…devo dire che è realmente servito tantissimo anche perché abbiamo avuto una professoressa davvero bravissima che da buona tipica spagnola non smetteva mai di parlare ed era sempre carichissima con il suo carismatico muy bien, muy bien, muy bien!!!

Altro argomento che sempre si discute qua con gli spagnoli relativo alla lingua è che qui loro sono molto orgogliosi del loro “idioma” ed infatti l’inglese lo snobbano e come! Innanzitutto poca gente lo parla e soprattutto se possono traducono tutte le parole comuni che anche da noi vengono mantenute in inglese e dove proprio non possono tradurre pronunciano la parola in inglese così come è scritta tralasciando la corretta pronuncia inglese!..(infatti un trucco è dimenticare tutto quello studiato della pronuncia inglese e leggere come la parola è scritta!)…tra gli esempi più clamorosi che a me personalmente fanno impazzire troviamo: il mio favorito rimane il mitico “perrito caliente”, cioè l’hot dog (che significherebbe cagnolino caldo, che a dir la verità non si può proprio sentire!). Altri esempi sono “el raton” (che sarebbe il mouse del computer), e computer che è tradotto a sua volta con “ordenador” e tutti altri termini informatici che sono quasi tutti tradotti…altra cosa che traducono molto sono i nomi dei film o meglio “pelicula”, infatti Inception diventa “Origen”, Shining qua è chiamato “El Resplendador”, A Beautiful Mind è “Una Mente Maravillosa” o The Butterfly Effect è “El efecto mariposa”…la serie Lost diventa “Perdidos” e potrei proseguire all’ infinità!!!

Ah piccola nota riguardo alla lingua…qui a Valencia si parla moltissimo il valenciano che è una derivazione ed è praticamente uguale al Catalano infatti si trovano canali televisi, stazioni radio, segnaletica in generale come i nomi delle vie o le indicazioni in questa lingua che è abbastanza differente dallo spagnolo ufficiale che è il Castellano. C’è da dire però che alcune parole sono simili all’italiano e se vuoi anche a qualcosa del francese e che quindi bene o male un po’ ci si capisce lo stesso però soprattutto all’inizio questa cosa ha creato parecchie incomprensioni non sapendo se ero io che non capivo lo spagnolo o erano loro che in realtà stavano parlando in valenciano…

Sempre riguardo gli spagnoli e alla cultura una cosa che mi ha colpito ovviamente è il ritmo della giornata. Semplicemente credo si possa dire che sia traslato di circa 2 ore avanti rispetto alle nostre abitudini: apertura negozi e inizio della vita in generale alle ore 10, poi alle 11 circa c’è il mitico “almuerzo” una sorta di istituzione qui che equivale alla nostra pausa caffè ma qui è molto + sentita e consistente (solitamente un bocadillo, cioè un panino imbottito, più bibita o caffe) dato che il “desayuno”, la colazione, è abbastanza leggera solitamente. Poi si arriva alla “comida” che ha luogo di solito tra le 14 e le 16 e la successiva “siesta” nella quale i negozi chiudono fino circa alle 17 fino ad arrivare alla cena che si consuma tranquillamente dalle 22 circa in poi!…nn è facile a volte resistere a questi orari, ma con qualche trucco, uno spuntino qua e là direi che poi alla fine ci si fa l’abitudine! Ah dimenticavo quando si esce la sera ovviamente ci sono i barettini tranquilli dove puoi trovare tranquillamente signore e signori di una certa età che bevono cocktail e bibite fino all’una di notte e poi se si vuole andare a ballare meglio andare verso le 3 perché altrimenti fareste come me la prima sera in discoteca dove dall’una alle tre eravamo ad aspettare gente praticamente solo con i baristi!

Per concludere una nota sulla città…beh…mica male davvero!…secondo me è una città molto carina ed adatta proprio per viverci…è abbastanza moderna e ci può trovare di tutto ma non è troppo grande e caotica infatti si può visitare e sfruttare la zona del centro tutta a piedi; efficiente nei trasporti pubblici e con spazi larghi e vivibili un po’ ovunque…spazi verdi e piste ciclabili per tutte le zone della città, il mitico Rio Turia che da fiume è stato trasformato in un immenso giardino e parco pubblico che circonda tutta la città e che termina con la modernissima ed imponente Ciudad de l’art y de la ciencias progettata da Santiago Calatrava…davvero spettacolare con tutti i suoi giochi di luce e riflessi da scoprire da ogni posizione!….e per finire il tocco finale…la playa!!!…che figata, immensa e funzionale con un bel lungo mare e zona porto sempre bella animata tra barettini, ristoranti e tante attività all’aria aperta…poi con il clima che c’è qua la si può sfruttare tranquillamente per tutto inverno…provare per credere!!!

 

Hasta la proxima!

Vivir en VALENCIAultima modifica: 2011-02-20T23:00:00+01:00da raz85
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Commento (1)

  1. Valencia

    Adoro Valencia!

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