…from STOCCOLMA to OSLO…

08/08/13 à Si lavora fino a mezzogiorno e poi senza perdere troppo tempo verso sera eccoci in aeroporto per la partenza verso la mia prima tappa: Stoccolma (per l’andata ho scelto l’aereo per guadagnare un po’ di tempo avendo trovato una buona offerta low-cost di Ryanair).  Zaino imballato da 14,6kg alla pesatura ed eccolo poco dopo a Stoccolma tra i nastri dell’aeroporto. Primo problemino, carta prepagata non funziona per il biglietto del bus verso la città, secondo tentativo a buon fine. Subito si fa conoscenza con due ragazzi di Milano anche loro con zainone pronti all’avventura. Subito noto l’efficienza e la nota avanguardia nordica: sul bus c’è la connessione gratutita Wifi, all’arrivo in ostello tutto è già molto organizzato e mi danno un foglietto con un codice che cambia ogni giorno per ogni porta da aprire dell’ostello. E’ ormai notte e mi sistemo piano piano al buio nel mio letto a castello con separè all’interno di un dormitorio di 18 posti.

IMG_2967.JPGBuongiorno Stoccolma, e buongiorno anche alle due ragazze russe che mi trovo come vicine (poteva andare peggio). Esco subito per colazione e con gioia ritrovo il mitico 7 Eleven (tanto adorato in Thailandia). Breakfast immediato con caffè + croissant certamente non ai prezzi thailandesi, ma ancora accettabili! Dopo un giro alla stazione e all’uff.turistico per alcune info sulla città e sui treni per il prossimo spostamento (tutto anche qui molto efficiente ed organizzato), inizio a fare un giro della città vecchia (Gamla Stan) per assistere al cambio della guardia davanti al Palazzo Reale. Tanta gente per la “solita” sfilata con i soldati in uniforme più soldati a cavallo con la fanfara. Qui assisto credo alla prima volta ad un fuori programma dove un cavallo imbizzarrito crea confusione e fa cadere da cavallo il soldato a terra. Poi mi incontro per pranzo con i due ragazzi di Milano conosciuti la sera prima all’arrivo. Luca e Matteo, i tassisti o “taxisti”. Anche loro con zainone all’avventura + tenda tra Stoccoma, Oslo, Copenaghen e Amsterdam. Decidiamo di noleggiare la bicicletta e mai scelta fu più azzeccata per visitare Stoccolma. Città perfetta da girare in bici, il meteo è dalla nostra parte perchè dal freddo e piovoso della mattina si passa al sole del pomeriggio che ci scalda durante la visita dell’isola di Djungarten dove facciamo tappa prima al museo Vasa con la sua stupenda nave vichinga (merita davvero la visita) e poi a Skansen (il museo a cielo aperto sulla storia e non solo della Svezia ) che però è chiuso in parte dato l’orario e che quindi io visiterò il giorno successivo dato che avrò maggior tempo, mentre per Luca e Matteo è l’ultimo giorno e sono costretti a vederne almeno solo una parte. Rientro al tramonto con la bici e riesco a disorientarmi facilmente tra incroci per le ciclabili ed i vari ponti che collegano le varie isole facendomi fare un bel giro lungo prima di ritrovare la via dell’ostello. La sera ritrovo Matteo e Luca nel loro ostello-barca (ce ne sono tantissimi cosi qui a Stoccolma, tra cui il bellissimo AF Chapman) e facciamo una bella serata in compagnia con tanta gente locale del posto + live music.

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 La giornata successiva sono di nuovo in solitaria e sarà una giornata interamente dedicata alla bicicletta. Qui a Stoccolma ci sono ciclabili ovunque, tantissima gente la usa e la cosa bella è che ha la precedenza su tutto con semafori dedicati e corsie preferenziali. La giornata è bellissima ed è un piacere gironzolare pedalando prima per il centro storico, poi vado a  chiedere info nella zona dei batteli per eventuale tappa a Helsinki e Tallin (scopro che la traversata è troppo lunga, circa 18 ore e quindi abbandono l’idea) ed infine ritorno sull’isola per iniziare la visita al parco-museo di Skansen. Bella la zona zoo con renne, bisonti, orsi ecc…poi molto caratteristica e ben riprodotta la vita e la storia folkloristica svedese con villaggi rurali e atmosfera del 1800-1900. Un bel parco davvero ben fatto stile un po’ Gardaland per grandi e piccini. Sfrutto la bici al 100% e faccio anche un giro del perimetro di questa piacevole isoletta ed anche della piccola isola Skeppsholmen tra giardini, canali e tantissima gente che fa running (molte ragazze tutte vestite “tecniche”, qui confermo lo stereotipo delle ragazze bionde svedesi che sembrano tutte “barbies”). Nel rientrare mi ritrovo a passare in  mezzo a due/tre matrimoni organizzati sul mare ed in generale noto una marea di gente all’aperto per sfruttare le ultime ore di sole nei parchi, nei bar, al porto ecc…tempo di fare sosta ad un supermercato e poi a “casa” in ostello per la cena e ultima sera nella capitale svedese prima di trasferirci ad Oslo à NORVEGIA.

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Prima di andare a prendere il treno voglio sfruttare ancora la bicicletta a noleggio ed inoltre la giornata è ancora molto bella con già un bel sole di prima mattina e cosi sveglia presto e via si pedala fino all’isola di Dunjgarten, si parcheggia la bici e via di running per un’oretta tra i bellissimi percorsi accanto al mare ed immersi nel verde di questa bell’isola pieni di runners di tutte le età e di tutti i generi. Rientro in ostello, colazione meritata al 7eleven, doccia, un saluto ad un ragazzo di Verona e via alla stazione. Il treno ad alta velocità tra le due capitali sembra uno chalet, tutto rifinito in legno e modernissimo, con Wi-fi, carrozza ristorante e vagone dedicato a giochi per bambini… poi il paesaggio,  guardando fuori dal finestrino ti ritrovi ad un’infinità di laghi, boschi e tante casette isolate stile fattoria della prateria con i colori caratteristici del nord (rosso o giallo ocra con contorni e porte bianche). Arrivando in Norvegia molte case si colorano di bianco, molto “english cottage”, e quasi sempre noto nei giardini delle case le reti elastiche circolari per far giocare i bambini!  

Arrivo ad Oslo, e subito noto che tutti, dai negozianti alle persone comuni,  salutano con un informale Hey o spesso un doppio Hey-Hey! Mi piace, è molto allegro e spigliato come modo di salutare! Cerco e trovo subito il Burger King dove è previsto il mio meeting point con Mari, la ragazza norvegese che mi ospiterà nella sua casa per due notti. Jose e Javier, due miei amici di Panama conosciuti durante il periodo trascorso in Spagna a Valencia, parlando della Norvegia mi avevano detto di avere una buona amica molto gentile e disponibile che viveva ad Oslo e che se avevo bisogno di qualcosa di contattarla.IMG_3106bbbb.jpg E cosi prima di partire avevo iniziato a sentirla e dato il tipo di viaggio mi ha detto che se volevo non c’erano problemi per stare a casa sua per qualche notte. E cosi conosciuta di persona Mari, si va sul tram e si scende in un quartiere molto tranquillo ed elegante (stile zona residenziale di London) per arrivare alla sua casa condivisa con Andres, ragazzo messicano che lavora da parecchi anni ad Oslo come ingegnere per una società petrolifera. Dopo due chiacchere e conoscenza anche con una ragazza spagnola di Pamplona collega di Andres, preparo la cena con una classica pasta con ingredienti portati direttamente da casa + una sbrisolona nostrana spacciata come dolce tipico della mia città! 😉 …cucinare e mangiare la vera pasta italiana all’estero riscuote sempre un gran successo ed anche questa volta non fallisce la prova ed inoltre apprezzano moltissimo la sbrisolona!

Post cena con Mari facendo un salto al Vigeland Park, bellissimo parco della città con “strane” sculture e poi tappa in una birreria della città dove davanti ad una birra locale facciamo una piacevole chiacchierata (mi conferma la difficoltà di comprare l’ alcohool in Norvegia se non in negozi appositi aperti solo in alcuni orari e periodi, infatti mi dice l’abitudine dei locali di ubriacarsi pesantemente nel weekend mischiando di tutto diciamo per “ammortizzare” i costi proibitivi dell’alchool). Inoltre mi racconta molto della cultura e delle abitudini dei norvegesi, per esempio il fatto che sono molto sportivi, amano e sfruttano la natura come diritto di tutti (da qui la possibilità di campeggiare ovunque liberamente con la propria tenda). Mi lascia anche detto un proverbio norvegese che rispecchia un po’ il loro stile di vita da amanti della natura e delle attività all’area aperta e che quindi mi ha colpito molto positivamente: “In Norway there isn’t  the bad weather, there is only bad clothes”. Spiegazione: in Norvegia infatti spesso il tempo è piovoso e cambia rapidamente, ma non bisogna preoccuparsene troppo altrimenti non si fa nulla e quindi bisogna lo stesso andare, fare, rimanere attivi senza preoccuparsi del tempo climatico.

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Il giorno dopo mentre Mari e Andres sono regolarmente a lavoro, io lo dedico alla visita della città: prima di tutto all’Opera (struttura avveniristica a forma di prua di nave situata all’ingresso della città  nel porto. Inizialmente ero un po’ scettico ma si rivela una bellissima costruzione con impressionanti le vetrate e la distesa di marmo bianco di Carrara sino sul tetto!). Poi visito la zona centrale con la famosa via pedonale Karl Johan piena di persone fino ad arrivare alla zona del nuovo molo Aker Brygge. Un vero nuovo quartiere ultramoderno con una serie di costruzioni all’avanguardia con molta cura al design e diverse sculture a volte discutibili. Poi inizia a piovere e mi rifugio al museo del pittore Edward Munch. Museo piccolino, ma interessante scoprire la vita travagliata del poeta ed ovviamente ammirare il suo celebre quadro “ L’urlo” (relegato in un angolino nella sala d’esposizione). Poi smette di piovere e dietro suggerimento di Mari tra tram e metro arrivo all’Holmenkollen (piccolo monte dietro la città con una bella vista della baia di Oslo) sede del nuovissimo trampolino per il salto con gli sci. Costruzione avveniristica e vertigini pure risalendo e tutti gli scalini della rampa accanto alla pista di atterraggio!

L’appuntamento è alle 17 con Mari e lei mi aspetta per entrare in casa dato che mi ha dato le sue chiavi, ma io sono un po’ in ritardo e perdo la metro e quindi dopo una corsa tra bus, metro (rischio di perdere anche un po’ di robe dopo che mi accorgo di avere lo zainetto aperto) arrivo a 17.45 ma fortunatamente Mari è riuscita ad entrare in casa con le chiavi di Andres…mi scuso con un simpatico “Italians are always in late”. Cena con dei loro amici (mi aspetto una cena locale con norvegesi) e invece mi ritrovo in mezzo a 6 spagnoli (colleghi di Andres tutti engineers nella società petrolifera) bevendo vino Rioja y hablando espanol! La mattina dopo è tempo di ripartire, cosi saluto e ringrazio Mari e Andres per l’ospitalità e mi incammino verso la railway station…prossima tappa STAVANGER, porta d’accesso per i fiordi norvegesi!

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…from STOCCOLMA to OSLO…ultima modifica: 2013-09-15T18:23:37+02:00da raz85
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