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CAPPADOCIA…una terra magica tutta da scoprire!

Seguire il sentiero non è sempre facile…perdersi è però bellissimo…

La CAPPADOCIA o KAPADOKYA è sempre stata nella mia “Wish List” dei Viaggi da fare…un fascino che mi aveva subito attratto vedendo le prime foto in giro e leggendo i primi racconti su questo viaggio. Già il nome poi mi stava sin da subito molto simpatico, ma per un motivo o per l’altro non ero ancora riuscito a pianificare un viaggio in questa regione. Siccome non mi piace tenere troppo i sogni chiusi in quel malefico cassetto, questa volta non c’erano più scuse o altri progetti in corso e quindi io e Marta non abbiamo avuto più dubbi: il viaggio invernale di Natale/Capodanno sarebbe stato la Turchia… tappa iniziale sarebbe stata anche Istanbul ovviamente per visitare la famosa città turca(bellissima e sorprendente) e poi l’intento era quello di concentrare più giorni possibili in Cappadocia! E qui ne vale davvero la pena… 

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Come spesso mi accade (e credo sia normale) mi ero fatto delle aspettative su questa zona da esplorare e ora tornato da questo viaggio, posso tranquillamente dire che la realtà ha superato le aspettative e che questa Regione mi ha affascinato e un Viaggio in questo paese lo ritengo assolutamente da fare, dato anche la relativa e non impossibile distanza dall’Italia. Il periodo di certo migliore ritengo sia la primavera o l’autunno e non certamente l’inverno, ma siamo riusciti a fare comunque tutte le attività e abbiamo approfittato della bassa stagione per goderci a pieno alcune esperienze senza le orde di turisti e la folla di gente che invece avrebbe sicuramente rovinato un po’ di poesia e di autenticità di questi luoghi. Di italiani infatti non ne abbiamo trovati molti, anzi pochissimi, e questa cosa soggettivamente non mi dispiace affatto. Tanti invece i turisti locali che decidono di passare il Capodanno in queste zone e tante anche le comitive orientali di Jappo e Indiani che insomma bisogna essere bravi a “dribblare” ed evitare cosi nei luoghi più iconici e dunque più turistici. Il clima è stato clemente e non troppo freddo come ci eravamo immaginati, il tocco magico della neve non c’è stato..peccato…ma complice appunto un Dicembre decisamente anomalo e con temperature più che accettabili ci siamo goduti appieno queste giornate. Veniamo alle emozioni ed alle sensazioni: tantissimi wow di stupore, di curiosità, di meraviglia, di fascino…e poi anche appagamento e soddisfazione…c’è tanto altro dietro e dentro ogni persona poi sicuramente. Il volo in mongolfiera all’alba è stato l’apice di tutto questo, è uno spettacolo, punto. Immaginavo fosse bello…è stato invece una figata pazzesca! L’esperienza è stata fantastica e devo dire che tutto il processo che ci sta dietro prima e dopo sono stati davvero appaganti e fatti bene. I colori del cielo, il panorama, il profilo delle montagne all’orizzonte e il lampeggiare di questi palloncini colorati che man mano si sono alzati in volo e hanno riempito il nostro campo visivo…e che dire della Luna che era li bella piena e luminosa e ci ha accompagnato fino al sorgere del sole. Il quadro completo quando il Sole è comparso dietro le montagne includeva le mongolfiere, il vulcano Erciyes Dagi con i suoi 3917m, la Luna, il Cielo che mutava i suoi colori ed iniziava ad illuminare le mongolfiere in volo e man mano metteva in risalto queste rocce color ocra dalle forme naturali quasi assurde…il silenzio nel galleggiare in aria ed il solo suono del bruciatore che sfiammava per farci lentamente guadagnare quota e osservare questa meraviglia che è la Natura, assoluta protagonista di questa terra magica appunto: la Cappadocia o meglio in Turco la Kapadokya! 

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E ora veniamo all’esplorazione vera e propria di questa area, di questo territorio cosi particolare e cosi sorprendente. E l’esplorazione più pura ed autentica può avvenire solo con le nostre gambe ed i nostri piedi che calpestano metro per metro la terra. Già il titolo di questo articolo spoilera un po’ la conclusione per quel che mi riguarda del fare trekking in Cappadocia: seguire il sentiero non è facile…perdersi è bellissimo! I segnali sono infatti quasi inesistenti ed a volte fuorvianti e confusionari, certo a volte sono anche provvidenziali, ma mio consiglio spassionato è avere le mappe Offline dell’App MAPS.ME oltre ad una cartina fisica che almeno dia un pochino di orientamento. Il nostro host del Naraca Guest House ( il mitico Onal…santo subito! ) è stato molto premuroso ed efficiente nei dettagli per spiegarci un po’ la zona e consigliarci dove meglio andare a fare trekking e devo dire che abbiamo fatto due giornate intere meravigliose, di scoperta, di esplorazione che ci siamo meritati e che abbiamo conquistato con le nostre gambe in maniera del tutto autonoma e quindi ci hanno donato parecchia gioia e bellezza! Le zone migliori quindi che condivido qui dove fare trekking sono la Red e Rose Valley e poi in un altro giorno la Pidgeon Valley e la Love Valley! Tutte e due le giornate vanno vissute a pieno, bisogna lasciarsi andare e provare ad addentrarsi in ogni buco della roccia..a volte e a caso si scoprono chiese e affreschi impensabili all’interno, altri passaggi e collegamenti che portano ad altre caverne…un susseguirsi di meraviglia, incredulità e scoperta. Visitare cosi questa zona in autonomia è stato decisamente meglio e ci siamo goduti a pieno questi “regali dell’Uomo e della Natura”,  invece per esempio il Goreme Open Air Museum, per il quale bisogna pagare un ticket d’ingresso e seguire un percorso stabilito non mi ha colpito più di tanto…bello ed interessante sicuramente ed alcuni affreschi valgono la pena essere visitati, ma la gioia di scoprire qualcosa di inaspettato a volte supera di gran lunga il fatto di visitare un sito turistico “già apparecchiato” e magari pieno di altri turisti in fila per entrare…

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Ecco in breve il resoconto di questi due trekking con partenza dal centro di Goreme (un bel vantaggio per chi come noi non ha noleggiato un mezzo di trasporto…che ritengo comunque utile per chi ha tanti giorni a disposizione). Non c’è una distinzione netta tra Rose e Red Valley e non saprei dare neanche io una preferenza per l’una o per l’altra, sono tutte simili, ma in qualche modo anche tutte diverse queste vallate in Cappadocia, le forme ed i colori della roccia si mischiano e creano bellezze naturali e scorci di panorama unici. In ogni caso noi siamo partiti addentrandoci prima dalla Sword Valley (Kilicar Vadisi)  e poi seguendo le indicazioni per Rose e Red Valley e seguendo a naso un po’ dove andavano le piste dei Quad(ATV) e dei Cavalli. Abbiamo preso poi i vari sentierini verso l’interno salendo un pochino di quota ed abbiamo iniziato ad “arrampicarci” all’interno di qualche formazione rocciosa seguendo alcune indicazioni di antiche Chiese (Kilise in turco) che come detto sono tutte da scoprire entrando dentro accucciati in queste grotte, percorrendo brevi tunnel nell’oscurità, e scoprendo poi con il naso all’insù delle incisioni e degli affreschi perfettamente conservati…davvero bellissimo! 

Un’altra intera giornata l’abbiamo spesa camminando da Goreme a Uchisar lungo la Pidgeon Valley, qui il panorama è più simile ad un trekking in un canyon e anche qui ci sono delle vedute straordinarie…siamo arrivati a Uchisar “guidati” da un cane selvatico a cui stavamo abbastanza simpatici probabilmente e poi una volta girato il centro ed il castello di questa bella località posta in alto a dominare tutta la Cappadocia, abbiamo iniziato a scendere verso la Love Valley ( qui le indicazioni forse sono più chiare )…il mio consiglio è quello di attraversarla all’interno del canyon, quindi nel fondo valle e arrivare poi alla fine della Love Valley quando i nostri occhi si sono trovati davanti queste piramidi rocciose enormi (anche alte 40metri!). Ecco…il nome Love Valley deriva più probabilmente dalle “forme falliche” di queste rocce che mettono in imbarazzo e creano leggeri complessi di inferiorità per noi maschietti…oppure in maniera anche simpatica ricordano dei “fiammiferi con capocchia” o con un po’ più di immaginazione degli “asparagi giganti”… In ogni caso il tutto è molto affascinante. Unica nota negativa per me è l’intenso impatto turistico che ho visto…qui per esempio in questo tratto finale accessibile alle auto ti ritrovi tantissime persone e tour organizzati che rovinano la magia di questi posti e che data questa Natura e roccia fragile, purtroppo non gli fanno sicuramente del bene…per questo molto meglio assaporare questi posti con una sana camminata in solitaria fuggendo dai classici giri turistici e cercando appunto di evitare e seguire la folla.  E’ comunque bello essere qui in mezzo dal fondo valle ed è forse ancora più bello poi risalire qualche gradino roccioso e arrivare in alto al canyon, girarsi e vedere questo spettacolo a 360°…cambia il punto di vista insomma…ma non cambia il risultato! Quando si rientra poi verso uno dei bellissimi ed accoglienti Cave Hotel con la luce del tramonto non si può che essere pienamente soddisfatti e basta chiudere poi la giornata in bellezza in qualche ristorante tipico con un po’ di Kebap di pollo o manzo oppure un bel piatto di Manti accompagnato immancabilmente da un bicchierino di tè nero turco, il Chai che ci viene offerto un po’ ovunque.

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IMG_5017 EAAI2988 FLJE3942 KFLN1162 IMG_E5148 GEOM3420 KPMI6833 IMG_5016Questa è stata un po’ la mia e la nostra Cappadocia, una terra piena di Storia dove Natura e Uomo hanno creato uno spettacolo naturale unico, paesaggi e percorsi straordinari che sanno emozionare con le attività che si possono fare qui…un must ovviamente il giro all’alba in Mongolfiera che sono poi suggestive ed ammalianti anche da osservare con i piedi saldi in terra da qualche promontorio ed il naso all’insù guardando stupiti questi palloncini colorati fluttuare nel cielo. Il Mondo è bellissimo e la Kapadokya è una terra magica tutta da scoprire! 

Asia, Mon Amour: Viaggio in VIETNAM!

Asia, Mon Amour. “Oggi” è il turno del Vietnam, ma in generale è un ritorno e un ripasso di quell’Asia che per me è sempre stata cara, un innamoramento che è iniziato come un colpo di fulmine con l’India, poi man mano mi ha fatto scoprire il Sud Est asiatico con Thailandia, Laos, Cambogia…per poi passare dalle suggestive ed intense Indonesia, Malesia. Poi ritornare nel sub continente indiano con la sua piccola goccia a Sud, lo Sri Lanka, e le sue vette a Nord, il Nepal e la meraviglia di quel piccolo Tibet chiamato Ladakh. Vedere con i propri occhi la diversità del Giappone e la parentesi delle strane ed impronunciabili ex repubbliche sovietiche dell’Asia Centrale: Kirghizistan ed Uzbekistan. Oggi però è il turno del Vietnam si diceva, eh si, il viaggio mi riporta di nuovo in Asia, e anche questa volta per fortuna ci sono ricascato di nuovo….che bellezza. Che libertà. Che vita. Che bel viaggio che è stato. Marta al mio fianco come sparring partner perfetto. L’esplorazione di nuovi luoghi, di bellezze naturali, di popoli e di nuove culture e soprattutto l’esplorazione interiore dentro noi stessi, andando cosi a creare nuove esperienze e nuove avventure che a loro volta generano nuovi bellissimi ricordi che sicuramente ci rimarranno impressi a lungo e che nessuno poi ci potrà portare via.

Due settimane intense e piene come i nostri zaini. La libertà di gestirci e organizzarci il nostro percorso, le nostre tappe e la flessibilità di modificarle in base alle nostre esigenze, preferenze e agli imprevisti. Perdere la cognizione del tempo, delle ore e del giorno della settimana. Bello bello tornare ad essere backpackers, l’essenza del puro e vero Viaggio. Tante emozioni, diverse sensazioni, tantissimi sorrisi. Tanti xin chào (il loro “ciao”) e tanti Cam o’n (il loro “grazie”. Tante fotografie, tanti click e tante immagini stampate nella mente…

Ci sono stati poi i tanti trasferimenti interni, lunghi, notturni con tantissimi mezzi di traporto diversi. Bus, treni, aerei e soprattutto Motorbike! Menzione speciale per il motorino, davvero un MUST qui in Vietnam…abbiamo girovagato e guidato dappertutto dal traffico impressionante di Hanoi sino alle piccole e remote strade off-road di Pu Luong e tra le eleganti e sterminate fioriture di Fior di Loto, abbiamo anche pedalato con la bicicletta in piena libertà tra i canali del Delta del Mekong, nelle viuzze dell’antica Hoi-An fino alla campagna rurale e fino alle sue spiagge ricoperte di palme e cocchi. Abbiamo camminato tanto, sempre ed ovunque, sotto l’acquazzone iniziale nella provincia di Ben Tre, ci siamo poi impiombati di acqua e di fango e abbiamo fatto stretta conoscenza con le sanguisughe tra i ripidi terrazzamenti delle risaie di Sapa. Ci siamo stancati per bene con il caldo umido,sopratutto nella zona di Huè girovagando per tombe imperiali, pagode e templi. Con barche ed imbarcazioni di ogni tipo abbiamo poi navigato tra stretti canali nella regione di NinhBinh-Tam Coc, esplorato grotte ed ammirato la Natura di posti incantevoli e sorprendenti. Poi le svariate esperienze del cibo e delle bevande di strada tra street food e local market. I Mercati Locali: una delle cose che sempre ci piace fare di più quando si viaggia è visitare i mercati locali. Il mercato è il microcosmo culturale di un popolo ed è uno dei modi che preferisco per entrarci in punta di piedi e spiare la vita degli altri. Nei mercati scopri cosa e come mangia la gente, cosa e come vende, come si veste, come socializza…Bisogna respirarne l’essenza, i sapori ed i profumi, provare appunto e buttarsi con i cibi e le bevande locali (non proprio tutte eh!)…per esempio lasciamo stare qualche serpente, le tartarughe dal guscio molle ( che brutte!) e qualche strano pesce…ci siamo però fatti una cultura e assaggiato vari frutti tropicali come il Dragon fruit, il Rambutan, il Longan, il Jackfruit, il Kumquat, il WaterCoconut e tanti altri… È bello viverli e fotografarli per catturare questi istanti di vita quotidiana per loro e straordinari per noi osservatori di passaggio. Ogni mercato è poi a se´ e racconta la storia, le tradizioni e le abitudini di un territorio e di un’intera nazione. Insomma è come fare un salto ed un’immersione interattiva nella storia e nelle abitudini di un popolo attraverso un mercato.

Non è stato sicuramente un viaggio comodo e facile per tutti, ma sono convinto che affrontato così in questa maniera sia stata un’esperienza meravigliosa che ti assorbe totalmente e che ci ha dato tanto, ci ha fatto sudare, divertire, sorridere e vivere a pieno questo paese….il Vietnam insomma è una figata!

Cam o’n Vietnam!!

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ULTRA TRAIL DOLOMITES…che gran viaggio e che spettacolo!!

Ore 00.01 lo START: Bon voyage!! Andiamo e “godiamoci” questa esperienza di vita..

Ore 18.59 la FINISH LINE: è stato un lunghissimo viaggio, duro, sofferto, caldo, infinito…un’avventura intensa e meravigliosa condivisa con un collega, compagno, amico e con chi da “remoto” ci seguiva.

Bressanone 01/07/22. Due gocce di pioggia e vento fresco a spaventare noi trailrunners pronti a partire. Il fascino della notte con la frontale in testa ad illuminare la via. Poi subito caldo e umidità del bosco. Si suda subito e ogni tanto ci si perde qualche bivio e deviazione nel buio (non segnata benissimo in alcuni tratti..) ma fa parte del gioco e siamo qui per “giocare”. Si sale e con i primi passaggi alpinistici sale anche l’attenzione e la concentrazione. La pausa pipi con vista sulle sagome delle Dolomiti che iniziano a prendere forma alle prime luci nella Val di Funes. Ci meritiamo una spettacolosa alba al cospetto delle Grandi Odle ed è magnifica. La colazione con zuppa e birretta al Rif.Genova. Il sole che illumina le vallate verdi e lo sguardo che vede quel sentierino di roccia che si infila lassù nel Gruppo del Puez. La salita dura e cruda a zig zag sulla forcella…tanto poi spiana no??. E poi boom un’altra vallata e le Dolomiti di prima viste da “dietro”, forse ancora più belle, posti davvero pazzeschi e arrivare li sopra e guadagnarsi questa vista con le proprie gambe è impagabile. Il Rif. Puez che non arriva più ( chi l’ha spostato? ). Quelle maledette pecore carnivore che si mangiano il panino con speck. La gente che ti saluta (in crucco rigorosamente) e che ti vede un po’ come un marziano correre con attaccato un pettorale lungo i sentieri. Poi il canalino e la lunga discesa spaccagambe sino a Longiarù, e poi su su di nuovo, quella maledetta salita dei Mulini, un ‘vertical’ sotto il sole cocente di mezzogiorno che mi fa barcollare non poco con l’acqua che ormai scarseggia e la fatica che domina, poi spiana un pochino questa volta per davvero e sbuchiamo tra colline verdi e strade bianche dove spuntano qua e là delle Malghe da cartolina a cui non possiamo rinunciare, via le scarpe per far respirare i piedi gonfi ed affaticati e via di birrozza e caffettino al seguito. Il ristoro abusivo più azzeccato di sempre. Ora la svolta. Le energie ritornano e si ricomincia a corricchiare su e giù tra questi altopiani da cartolina sotto lo sguardo del Sas Putia. Poi arriva il Ristoro più bello del mondo secondo Fabio e come dargli torto. Una bella pastasciutta, ci riempiamo per bene con acqua e cibo e in compagnia di altre coppie siamo di nuovo nella “bagarre”. In discesa recuperiamo e siamo al Passo delle Erbe. Non ci resta che risalire alla Plose e osservare dall’alto Bressanone che è ancora troppo giù. Siamo al 70km piu o meno e colpo basso dell’organizzazione che lascia l’ultimo ristoro senza personale e senza cibo con la beffa di un anguria gigante che ci mangiamo solo con gli occhi però…ora manca “solo” la discesa finale, i nostri 5000m circa di dislivello positivo li abbiamo ormai fatti. Una picchiata senza fine verso il centro di Bressanone con la calura che aumenta. Il limite di gara sono le 20ore e dovremmo starci dentro le 19ore totali calcoliamo ma dobbiamo fare i conti con la stanchezza, con una discesa troppo lunga e sconnessa, pratoni ripidi della mitica pista da sci Plose, un po’ di asfalto ogni tanto e pure con l’illusione di essere arrivati a Brixen alla vista dei primi tetti di case ed invece siamo solo a S.Andrea. Psicologicamente una bella batosta perché ci sono altri 5km ancora giù in picchiata di corsa. Ad ogni fontanella o ruscello è un bagno rinfrescante e poi ecco finalmente Bressanone… ecco il km 84…ecco che anche qui le indicazioni per l’arrivo scompaiono e dobbiamo chiedere a dei passanti dove è l’entrata di Piazza Duomo…eheh…ma ormai ci siamo, ecco il tappeto rosso e la Finish Line…il Team NOTTAMBULI DELLA FRANCIACORTA ce l’ha fatta…mamma mia che bello! Si finisce con una stretta di mano e un abbraccio vigoroso al compagno di avventura, il bacio di chi è li ad aspettarti e poi si chiude il sipario con le gambe immerse nella Fontana di Piazza Duomo, una fetta di anguria tra le mani, una medaglia al collo e un sorriso dentro e fuori con la consapevolezza di aver portato a casa una grande avventura e un’esperienza memorabile!

ULTRA TRAIL DOLOMITES…che gran bel viaggio e che spettacolo!!

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Dove cavolo sono finiti i miei sottoguanti?? Avventure Oltre il Circolo Polare Artico!

“Dove cavolo sono i miei sottoguanti?”…qui in Lapponia è l’indumento per eccellenza che scompare ogni volta…un po’ come il classico calzino misterioso che scompare uscito dalla lavatrice…insomma uno di quei misteri del Mondo che resistono senza trovare una soluzione certa e concreta! Si torna fuori ancora…e chi vorrebbe andare a dormire stasera…c’è anche la Luna, ci siamo noi e c’è Lei…l’Aurora Boreale. Anche se fa freddo, anche se siamo stanchi…non ci si può tirare indietro. Vedere ed ammirare l’Aurora è un’esperienza assoluta e siamo davvero grati per essere qui in questo istante in una location pazzesca a vivere e goderci questo momento che sicuramente rimarrà indimenticabile. La Lapponia è anche molto altro e non è solo l’Aurora…ci sono gli huskies, le renne, i paesaggi fiabeschi e gli orizzonti bianchi ed infiniti. C’è la Cultura e le tradizioni del popolo dei Sami con le loro capanne. C’è il freddo artico, la sauna finlandese, le altre attività invernali e quelle belle casette di legno. Ci sono i laghi ghiacciati, gli hamburger di renna e pure la pizza con salame di renna e poi c’è la sfida, la caccia, la fortuna e soprattutto il “culo” che ti può permettere di vedere l’Aurora Boreale. Ripensando all’Aurora Borealis o Northern Lights la testa si colora di sfumature verdi e la mente ritorna proprio li in quella serata..

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..La cena è finita e ora può iniziare lo Spettacolo! Diamo un occhiata fuori…non sono ancora le 20 e già riusciamo a scorgere bene le prime “Northern Lights”..eh già..un po’ nell’incredulità vediamo queste sfumature grigio/verdi sopra la nostre teste…wow! Stupiti e carichi rientriamo velocemente per sistemare le ultime cose e siamo prontissimi per il “trasferimento” sul lago! Il programma è bellissimo e l’idea geniale di Esko è appunto far dormire i propri clienti in queste casette tipiche di legno rosso strettissime che hanno praticamente sotto due “sci” per scorrere sulla neve ed essere trainate cosi dalla motoslitta che infatti ci trascina letteralmente fino in mezzo al lago ghiacchiato! Una FIGATA insomma. Siamo gli unici tra l’altro…il che rende tutto più magico. Nella nostra casetta abbiamo un letto da 150cm pari alla larghezza della casa, una stufetta che funziona solo quando la casa è alla base e attaccata all’energia elettrica e due bocchettoni dove esce aria calda per il periodo di tempo che la casetta è sul lago, quindi dalle 20 alle 8…ah poi c’è una chicca sotto il letto…il bagno chimico portatile…un cubotto da estrarre all’occorrenza per improvvise necessità fisiologiche se non si vuole andare fuori al freddo! In effetti fresco è fresco…il termometro segna -22. Ti diranno che è un freddo diverso…si, vero. Più secco e meno umido vero…ma sono pur sempre -20gradi e soprattutto le estremità mani e piedi ne soffriranno e non poco. Ma la serata è speciale e il freddo si supera anche grazie alle tutone nordiche con mille tasche che per fortuna prendiamo a noleggio per affrontare la nottata e per uscire all’aperto ad ammirare la protagonista della serata. Lei…l’Aurora Boreale. La Dama Verde  inizia a danzare sopra le nostre teste a destra e a sinistra, davanti e dietro…a volte si guarda una porzione di cielo e dopo pochi attimi in un’altra porzione di cielo c’è uno spettacolo in corso ancora più grande e più verde e di altre forme…mamma mia…pazzesco! Poi addirittura il bordo inferiore si vede a occhio nudo che non è verde ma è quasi giallo con sfumature rosa…poi sembra un arcobaleno completo che riempie tutta la volta celeste e si sposta a diverse velocità…davvero incredibile la Natura. E’ davvero freddo e bisogna dosare bene e gestire gli attimi in cui ci si toglie il guantone per utilizzare telefono e macchina fotografica per le foto…poi si rientra “al caldo” per alternare e per osservare dalle vetrate panoramiche lo show. Quando ci si è riacclimatati si esce di nuovo fuori ed immancabilmente prima dell’uscita sorge la domanda: “ma dove cavolo sono finiti i miei sottoguanti?? Eheh….e non sarà ne la prima ne l’ultima volta…il ciclo si ripete insomma, ma quello che rimane inalterato è la meraviglia dell’Aurora e lo spettacolo della Natura che ci ha regalato questa nottata davvero magica ed indimenticabile!!

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Sicilia Bedda!!

La granita siciliana alla mattina ce la siamo mangiata…rigorosamente accompagnata con la brioscia.

A Bronte nella città del pistacchio abbiamo provato il gelato, assaporato la crema e degustato al naturale questo “oro verde”.

Abbiamo brindato con un bel bicchiere di vino a Marsala.

A Marzamemi nella patria del tonno rosso, abbiamo assaggiato diversi prodotti e abbiamo fatto shopping gastronomico nelle antiche tonnare.

Nella provincia di Pachino una semplice pasta con il ciliegino è già di per se un capolavoro. Vai poi a Mazara e aggiungici dei gamberi rossi…che Qualitè!

Non ci siamo fatti poi mancare un buon cioccolatino a Modica nella più antica cioccolateria siciliana.

Nei vicoletti medievali di Erice abbiamo fatto la coda attratti dal profumo di un genovese ericino appena sfornato…e ne è valsa la pena!

Lungo la Riviera dei Ciclopi abbiamo provato i diversi tipi di arancini (o arancine) con vista faraglioni. Poi, sempre con vista mare, lungo le spiagge nel Trapanese bisogna provare una pausa pranzo a base di Pane Cunzato!

Il cannolo?!…Beh non serve neanche parlarne…qui è ovviamente d’obbligo…e che bontà!!

Oltre al gusto ed al buon cibo c’è anche tanto da fare e da visitare….per esempio:

Gironzolare nella romantica Ortigia, Fare un tuffo nelle mille sfumature di blu a Favignana, Ammirare il tramonto tra saline e mulini a vento nella zone di Trapani e Marsala tra sfumature di bianco e rosa. Rinfrescarsi i piedi con la testa all’insù andando controcorrente nelle acque gelide delle Gole dell’Alcantara. Esplorare la macchia mediterranea camminando lungo i sentieri naturalistici delle Riserve di Vendicari e Riserva dello Zingaro scoprendo calette naturali per alternare bagni di qualità tra piccoli pesci e relax in un mare fantastico. Ritornare al passato nella storia con la visita di maestosi templi come Segesta. Attraversare gli stretti vicoli di piccole cittadine barocche impreziosite dalle tante ceramiche colorate ed essere parte del via vai della gente tra i venditori ambulanti dei mercati.  In 10 giorni abbiamo guidato tanto e girato quasi interamente questa bellissima isola “circumnavigandola” fino a raggiungere il punto più a Sud Italia dove si incontrano le correnti tra Mar Ionio e Mar Mediterraneo! Ci siamo infine riempiti con gioia le scarpe e le calze di nero tra sabbia e cenere vulcanica risalendo i pendii di Sua Maestà l’Etna sino ad arrivare a 3000m sui suoi crateri sommitali….una figata pazzesca!

Abbiamo anche visto purtroppo il “decadentismo” siciliano: costruzioni abbandonate e lasciate andare al degrado, spazzatura a bordo strada, posti incantevoli e prodotti d’eccellenza non valorizzati…anche questo però fa parte della Sicilia.

Insomma tutto questo e molto di più è stata la nostra Sicily…davvero una Sicilia Bedda! Un mare di robe da fare e vedere per tutti i gusti. Devo dire che ho sempre apprezzato e voluto di più viaggiare all’estero e andare alla ricerca del “diverso”, di nuovi posti e di nuove nazioni…e rimango convinto che un viaggio in un paese diverso dal proprio, in un’altra cultura sia un arricchimento personale impareggiabile e regali quel qualcosa in più che ti porti dentro a lungo, ma devo ammettere e riconfermare che in Italia oltre ad un clima mediterraneo fantastico abbiamo dei luoghi FAVOLOSI con delle bellezze naturali stupende, tanti posti vissuti ricchi di STORIA e una varietà di ECCELLENZE e di prodotti TOP da far invidia a tutto il Mondo. E quindi si la priorità rimane per me il viaggiare e girovagare per il Mondo, ma un viaggio in Italia come per esempio in Sicilia, è un’esperienza bellissima ed è assolutamente una cosa che s’ha da fare!

Ciao Ciao Sicilia…A presto!!

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AFRICA. Poesia selvaggia, sporca ed impolverata. Magica.

Sabbia. Polvere. Nelle scarpe, dentro le calze. Fino ai denti. Il vento dell’Est soffia forte, molto forte ed è quasi impossibile ripararsi da questa tormenta. A ripensarci bene mi dava fastidio addirittura sorridere, le labbra manco a dirlo non erano screpolate, erano quasi lacerate. Dentro però il sorriso c’era. Eccome se c’era. Siamo in Namibia e piano a piano si inizia a realizzare che siamo in Africa, siamo in Viaggio, siamo liberi e felici…e molto contenti aggiungerei. Un periodo davvero intenso, pieno e vivo. Un mix di emozioni da montagne russe e di momenti indimenticabili. Ora siamo qui però a goderci il nostro Viaggio Speciale. La Namibia è cosi, polvere e sabbia, tanta. Paese straordinario dove la Natura è la padrona indiscussa e gli animali selvatici regnano incontrastati e probabilmente superano abbondantemente in numero gli umani. Noi siamo visitatori e sottostiamo alle loro regole. Osserviamo in rigoroso silenzio e rispetto il via vai di elefanti, giraffe, zebre, antilopi e addirittura di rinoceronti, leoni, leopardi, ghepardi e molti altri di cui neanche conoscevamo l’esistenza. Alla fine facciamo un bilancio nero su bianco della nostra “caccia” e contiamo 31 specie di animali selvatici visti e fotografati. Un bel gruzzolo al di sopra di ogni aspettativa. Oltre ai numeri ovviamente ci sono le emozioni.

Che spettacolo stare in una delle bellissime terrazze di qualche lodge immerso nel paesaggio circostante e vedere gli animali che si abbeverano ad una pozza, osservare le loro abitudini e regole del branco. Essere spettatori e un po’protagonisti facendo parte di quel ‘Cerchio della Vita’ cantato da Ivana Spagna nel Re Leone. A proposito, che spettacolo i panorami immensi ed infiniti di queste regioni semi desertiche. Immergersi totalmente nella Savana ed in location che davvero ti trasportano e ti sembra di essere nel set del famoso cartone animato e film della Disney, con colonna sonora inclusa! Lo abbiamo anche visto bene poi lui, il Re indiscusso, lo abbiamo ascoltato ( e ci siamo cagati addosso ogni tanto..) con qualche rumore “sospetto”. Quel ruggito del Re della savana nella Riserva dell’Hobatere ancora risuona. Altri rumori sospetti sono ancora ben presenti nella mente. Il risveglio con il ‘grugnito’ di qualche facocero, il suono dei babbuini in lotta, l’elefante che si abbevera e si fa il bagno in una pozza di acqua e fango o il rinoceronte che si struscia contro un cartello stradale. Che spettacolo poi il cielo africano, i tramonti intensi da favola vissuti ed ammirati tutti i giorni ed i cieli stellati mai visti cosi pieni e cosi luminosi. Che spettacolo quando le dune dorate del Deserto incontrano il blu profondo dell’Oceano. Che spettacolo la wildlife in generale. Quella vista e vissuta a bordo della nostra 4×4 con tenda sul tetto. Dormire isolati nella savana è emozione pura. Arrangiarsi con un bel barbecue a regola d’arte brindando con vino sudafricano. Essere poi ospiti in questi Lodge da favola è stato un privilegio e diciamocelo…sono proprio una figata. Anche il solo guidare semplicemente nel bel mezzo del nulla per centinaia e centinaia di kilometri è bellissimo per me e fermarsi per esempio ogni tanto quando l’occhio intravede il collo di una giraffa all’orizzonte. Un nulla che ti sorprende e che ti emoziona…come le dune rosse del Namib Desert esplorate con i propri passi che sprofondavano all’interno e poi ammirate dall’alto sorvolandole a bordo di un elicottero. Un Road trip intenso fatto di strade infinite, paesaggi sconfinati, Natura selvaggia e incontri local con villaggi autentici come con la tribù degli Himba ed i San boscimani osservando le loro abitudini e la loro cultura ed ascoltando stupiti i loro ‘schiocchi’ primitivi nel linguaggio. Alla fine saranno più di 3000km in 13giorni, ma anche qui i numeri contano poi poco, perché la vita non è matematica, ma è pura poesia. Poesia selvaggia, sporca ed impolverata. Magica. Poesia dell’essere viaggiatori dentro e fuori. Ovunque. Sempre.

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Dalla Repubblica della Namibia alla Repubblica del Mozambico o meglio República de Moçambique per dirla all’originale in Portoghese. Dall’Oceano Atlantico si passa al più mite Oceano Indiano. Siamo sempre in Africa e la sabbia è un fattore comune. Qui il vento è piacevole e la sabbia è fine ed è una sabbia che “suona”. I passi lungo le spiagge di Bazaruto risuonano per davvero come una lieve trombetta quando i piedi vengono trascinati sotto il manto sabbioso. Il mare calmo, placido e beato. Non c’è più il vento forte Namibiano. Qui ci si gode una brezza leggera e rilassante. Si cammina molto e si osserva la vita dei pescatori locali, uomini, donne, ragazzini, tutti colorati e variopinti che tra vari “Bom Dia” e “Boa Tarde” si gettano in mare con la bassa marea ogni mattina al sorgere del sole e tirano le reti catturando gli infiniti pesci che popolano questo bellissimo mare.

Nel correre e passeggiare bisogna stare attenti alle conchiglie e alle Stelle Marine: “Occhio a quella li rossa”, “Attenziona a quella gialla”, ”Guarda che bella quella li arancio”, “Questa ha 8 braccia”, si esclama! Quando si arriva in cima ad una piccola collina o ad una duna di sabbia si ammira questo bellissimo posto; da un lato il verde interno dell’isola, poi le dune di sabbia dorate ed infine le sfumature di azzurro e blu dell’Oceano e del cielo. Mettici poi anche la mano del Sole al tramonto che trasferisce calore e colori con gli ultimi raggi ad illuminare queste lingue di sabbia e mare che si fondono tra loro ed è uno spettacolo. Ci siamo emozionati ovviamente per la bellezza di questi posti, per il godere del nostro bungalow sulla spiaggia e ci siamo anche parecchio divertiti facendo sandboarding scendendo le dune su di una tavola di legno, pagaiato al largo su un kayak, esplorato l’isola ed i vilaggi locals in bici “gareggiando” con i bambini del posto. Ci siamo regalati un ultimo tramonto sul mare veleggiando con tanto di brindisi finale su un Dhow, una delle tipiche imbarcazioni dei pescherecci di legno colorato. E che dire del cibo? Anche il gusto vuole la sua parte e rimarranno memorabili le colazioni vista mare, la cena speciale in spiaggia, le grigliate reali di pesce fresco. Aggiungi anche la gentilezza ed il sorriso dietro di una mascherina dei disponibilissimi camerieri mozambicani e sempre con sfondo quei paesaggi tropicali che di solito vengono immortalati sui monitor del Desktop di qualche pc. É che qui era tutto vero, tutto reale. Tutto veramente bellissimo. Tanti momenti da ricordare ed esperienze che abbiamo creato e vissuto pienamente. Ovviamente tantissime foto e video perché è sempre tanta la voglia di immortalare quella meraviglia che si percepisce nel cuore e che si vede con i nostri occhi.

Obrigado Mozambico! Thank you Namibia! Grazie…la Nostra Africa.

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Dai che torniamo a viaggiare….e che Viaggio!!!

Torneremo presto a viaggiare si diceva…Sicuramente una bella frase, uno slogan bello, ma forse anche se ce lo si diceva,  proprio al 100% non ci si credeva neanche tra i piú ottimisti. Insomma prima che tutto fosse di nuovo realizzabile ne passava ancora parecchio di tempo, tra dubbi, incertezze ( e tamponi…).

Se si vuole una cosa peró bisogna fare di tutto per ottenerla no?? E così ci abbiamo creduto, abbiamo iniziato a sognare ad occhi aperti, progettato e pianificato nero su bianco un itinerario a nostra misura e che si adattasse all’attuale situazione globale e che appunto potesse essere realizzabile in qualche modo. Questa volta il viaggio sará meno spartano e con qualche lusso in più del solito, ma con la solita voglia di girovagare, scoprire posti,  persone, culture nuove e meravigliarci nuovamente della bellezza del mondo!

Eh sì, il viaggio a questo giro ha un nome e cognome preciso: VIAGGIO DI NOZZE o HONEYMOON per essere più fighi ed International! Eh sì, io e Marta ci siamo sposati e la compagna di viaggio è diventata anche compagna di vita, ma in fondo poi la vita è un viaggio meraviglioso e quindi ora bisogna sfruttare a pieno il presente e godercelo Qui e Ora!

Si parte, sembra incredibile. Periodo intenso e bellissimo. Non c’è tempo neanche di riorganizzarsi e vedere tutte le foto e video del 17 Luglio 2021, rispondere ai messaggi e riordinare le idee, ma forse è anche bello cosí, lasciare questo bel casino e mix di emozioni ed immagini impresse nella testa e scolpite nel cuore.

Ora si parte davvero…testa alle prossime destinazioni: Namibia e Mozambico. Safari, Deserti, isole Paradisiache, avventure, disavventure e quindi sicuramente nuove esperienze da vivere di nuovo intensamente. Come diceva lo speaker delle Giostre dei bambini….SI VOLA, SI VOLA, SI VOLA!!! Con le gambe, con la testa e con il cuore!IMG-20210720-WA0071

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Alla scoperta della Grecia Continentale on the road!

Finestrini abbassati, vento in faccia. Profumo di selvatico, profumo di libertà. Libertà che fa rima con felicità. Tornare a Viaggiare nel senso più puro ed autentico di questa parola è semplicemente bellissimo. Essere te stesso senza le maschere della quotidianità ( ma con la mascherina pronta all’uso nei luoghi chiusi, incapace però di nascondere il sorriso che ci sta sotto). Non sapere più che giorno della settimana è, il giorno esatto del calendario, rimanere disconessi e rientrare la sera cotti sprofondando nel sonno dopo aver gironzolato tutto il giorno. Vivere nel qui ed ora, vivere al 100% e non solo sopravvivere come spesso accade nella routine quotidiana tra abitudini, comfort zone e mondo “virtuale”. Sono esperienze ed emozioni che rimangono, che hanno un valore altissimo, più di qualsiasi bene materiale che si possa comprare. Questa Grecia Continentale tutta da scoprire in stile On the Road con un itinerario fai da te abbozzato e programmato pochissimi giorni prima della partenza, è stato tutto questo ed ovviamente anche molto di più. Sono stati 10 giorni intensi, 2100km in lungo ed in largo per scoprire il territorio ellenico, ma oltre ai numeri è stata, è, e sarà, una bellissima esperienza di vita…

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Da Atene ci si addentra nella Grecia Centrale e lì c’è subito la meraviglia delle Meteore, “Sospesi nell’aria” come insegna il significato della parola. Monasteri aggrappati a queste strane formazioni rocciose che si stagliano nel cielo. Location bellissima che consiglio di visitare a piedi lungo i sentieri poco tracciati per scoprire punti panoramici mozzafiato e prospettive diverse per ammirare questo magnifico spettacolo creato dalla Natura e dall’Uomo (bravi davvero i Monaci a “scegliere” sempre luoghi remoti e pazzeschi!).

Poi la bussola è andata ancora più a Nord alla ricerca di quella sfida, ovviamente fisica, ma soprattutto mentale ed affascinante: conquistare la vetta più alta di tutta la Grecia, il mitico Monte Olimpo. Ci sarà modo di approfondire in maniera dettagliata questa ascesa e questa esperienza bella tosta. Tra le nubi, noi intanto al cospetto di Zeus ( e di Pollon!) a 2918mt sulla mitica cima Mytikas del Mount Olympus ci siamo arrivati e quella bandiera in cima alla montagna l’abbiamo conquistata con merito. Non una semplice montagna appunto…è la Dimora degli Dei, the Summit of Pantheon.

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The Road Trip

Successivamente un lungo trasferimento verso Sud con tappe di storia e mitologia qua e là ( Marathon, Termopili, Sparta ). Luoghi e personaggi in cui si respira il mito e si evoca la leggenda. Dall’imponente ponte di Patrasso siamo sbucati nel Peloponneso e abbiamo assaporato un’insolita destinazione poco conosciuta nel villaggio montano di Kalavrita percorrendo a ritroso a piedi lungo i suoi binari il trenino a cremagliera lungo la gola del Vouraikos che da Diakopto ci ha poi riportato nuovamente a Kalavrita.

Sempre più giù, fino alle dita del Peloponneso, esploriamo il dito centrale ( si…il dito medio!), la selvaggia Penisola del Mani. Uno spettacolo guidare su e giù per queste strade. Ulivi a volontà, profumi di erbe aromatiche, calette da esplorare, grotte marine ed un pacifico mare verde tra piccoli villaggi e torrette di pietra testimoni del forte ed orgoglioso popolo maniota. Il villaggio di Limeni rimarrà quel luogo dove ci si lascia un pezzetto di cuore. Un balcone spaziale sul mare, notte e colazione con solo il rumore delle onde come sottofondo mentre lo sguardo vaga libero ed il corpo e la mente sono pienamente appagati. E poi ancora tante seggiole di legno colorate che popolano taverne vista mare, tra sapori di carne alla griglia e pesce fresco. Non può mancare anche una puntata al punto più a Sud della Grecia continentale e della penisola balcanica, cape Matapan o Capo Tenaro, dove leggenda vuole ci siano state le Grotte dell’Ade, l’ingresso del Regno degli Inferi. Oggi solo qualche rovina, ma gustarsi un magnifico tramonto con il sole che casca nel mare dopo una bella escursione al faro rimarrà un bellissimo momento da ricordare.20200814_184822-minInfine ci si sposta nel primo dito, quello più Orientale dove tra gli infiniti uliveti ed anche le tantissime piante di arance ci dirigiamo verso la punta per scoprire la bellezza pura e selvaggia di Elafonisis, una destinazione da “WOW”, una tappa che da sola merita il viaggio. Mare cristallino tutto da godersi, una collinetta arida dalla quale osservare queste due immense baie separate da un istmo di sabbia che le unisce…poi, sulla morbida spiaggia, una capannina di paglia isolata per dare quel tocco wild a tutta questa bellezza. Per chiudere due chicche da visitare come le cittadine di Monemvasia e Napflio affacciate sul mare e consumare cosi in qualche vicolo di pietra sconnesso di una delle tante taverne all’aperto le ultime specialità local come gli onnipresenti souvlaki, feta grilled, gyros pita, moussaka o freschissimi gamberetti e calamari!

Durante il lockdown si diceva spesso “torneremo presto a viaggiare, e sarà bellissimo”….beh è stato davvero così per fortuna (e per volontà di volere davvero tornare a farlo senza farsi dominare da scuse facili e comode visto il periodo!). Non il solito lungo e viaggione estivo in qualche destinazione lontana ed esotica dall’altra parte del mondo. Come spesso accade a volte non conta poi cosi tanto la destinazione, ma il viaggio in sè e la mentalità di come lo si affronta. E così è stata un’occasione di scoprire ed esplorare zone non troppo lontane da casa e magari ingiustamente trascurate. Un’occasione di tornare a sognare, ad emozionarsi per davvero. Tanti tanti sorrisi e risate sparse qua e là, avventure e disavventure come naturalmente ci dovevano essere. Qualche tensione, imprevisti e situazioni nuove a cui bisogna adattarsi, ma che alla fine in ogni modo ti portano ad intraprendere un percorso continuo di crescita personale, davvero un gran bel percorso ed una gran bella scoperta!

ευχαριστώ, efcharistó Grecia!
gr

“Torneremo a viaggiare”…ooh YESS! Next Trip GRECIA!!

Mi sembra sia già passato tantissimo tempo dal famoso Lockdown. Tutti chiusi in casa in quarantena, un periodo davvero strano oltre che drammatico purtroppo. In quei giorni la testa vagava spesso osservando le foto appese sui muri di casa, leggendo libri e racconti, riguardando gli album fotografici e cercando così di viaggiare con la testa e sognando il giorno in cui si sarebbe potuto ricominciare a viaggiare ( link all’articolo precedente: https://raz85.myblog.it/n-modi-per-viaggiare-rimanendo-fermi ). C’era tanta voglia di tornare a vivere veramente al 100% e di emozionarsi. L’emozione di quell’attimo in cui si compra un biglietto aereo, quando si inizia a pianificare concretamente un itinerario, oppure quando si cominicia a riempire uno zaino…Si diceva “torneremo a viaggiare” ed un po’ ci si credeva davvero, un po’ era un segnale di speranza e ottimismo, anche se regnava tanta tanta incertezza e lo scenario peggiore era appunto il non poter viaggiare per lungo tempo, addiritttura fino al 2021. Ora è Agosto, tempo di ferie e per me significa principalmente solo una cosa…tempo di Viaggiare. Non che in Italia non si possa viaggiare con la “V” maiuscola ( paese straordinario e bellissimo il nostro in cui c’è tantissimo da visitare e per tutti i gusti), ma secondo me quel fascino di andare in un paese nuovo è un’altra cosa, mettere i piedi in una nazione diversa dalla tua patria, girovagare in una nuova città incontrando persone che parlano un’altra lingua, che si vestono a loro modo osservando e curiosando tra sguardi ed abitudini diverse dalle tue, il bello di esplorare ed abbracciare il diverso, la ricchezza di entrare a contatto con culture differenti, adattarsi a situazioni impreviste ed infine il crescere a livello personale…perchè il viaggio poi non finisce mai. Tutto questo e molto altro significa davvero “viaggiare” e c’è tanta voglia di tornare a farlo.

E cosi ci siamo, la scintilla per far scattare quell’emozione è già partita. La testa sta già girovagando all’impazzata ed i piedi sono pronti a sbarcare verso nuovi orizzonti, pronti ad esplorare nuovi posti. Non è stato facile, oggi più che mai siamo circondati da tante incertezze, preoccupazioni e soprattutto tante restrizioni. Non si poteva andare ovunque ovviamente ed il raggio per visitare un nuovo paese era molto ristretto, diciamo solo i paesi dell’UE per non avere troppe complicazioni. Ma la voglia di quel “tornare a viaggiare” era tanta e con un pizzico di “coraggio” e consapevolezza dei rischi e varie limitazioni, oltre ad una buona dose di sbattimento in fase ricerca informazioni e di pianificazione, ecco la soluzione last-minute: un’ottima occasione con un bel volo su Atene ed ecco il piano: noleggiamo una macchina e ci giriamo on the road la Grecia Continentale. Un po’ nel Centro-Nord tra montagne, rovine e patrimoni Unesco, ed un po’ il sud nel selvaggio Peloponneso tra storia, mitologia, piccoli villaggi locali e tanto mare! L’idea ed un itinerario di massima ormai c’è, i biglietti pure, il bagaglio è ormai pronto ed ora ci siamo. Ripartiamo per scoprire questo Mondo, questa estate è il turno di scoprire la Grecia Continentale!

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Come si può viaggiare stando fermi?

24130392_10155335971789811_547511236257101810_oQuarantena 2020, Giorno X. In questo periodo mi capita sempre più spesso di non sapere che giorno della settimana sia e neanche la data del calendario. È una sensazione strana, che paradossalmente mi capita spesso anche in un tipo di momenti molto diversi da quelli che stiamo vivendo ora: durante i viaggi. Sì, esatto: quando si è talmente trasportati con anima e corpo nel Viaggio e si vive così intensamente il momento da non accorgersi nemmeno che ora è del giorno.  Quanto mi piacerebbe tornare a viaggiare.

È uno dei miei punti già citati nei “quaranta pensieri ricorrenti da quarantena” raccontati nel mio precedente articolo del blog e dunque un chiodo fisso impiantato nella mia testa. Me lo chiedo, e ci sono anche delle vaghe risposte come quella scritta da Ilaria qualche tempo fa, ma nessuna che mi soddisfi abbastanza in questo momento di incertezze. E allora dentro di me nasce questa domanda creativa ed alternativa: “Come si può viaggiare stando fermi?

Capture2Viaggiare stando fermi è solo un paradosso?  Ho provato a rispondere a questa domanda e puoi leggere l’articolo completo QUI!

Grazie a Ilaria di ViaggioSoloAndata per l’ispirazione e per il contributo a questo articolo!

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