Ci siamo. Manca ormai poco alla mia prima maratona. Si, la Maratona con la M maiuscola: quei fatidici 42Km e 195mt che testimoniano un traguardo importantissimo per chiunque corre e soprattutto significano dentro di me una sensazione forte totalmente inaspettata per un gesto tanto semplice e banale ed apparentemente noioso quale la corsa.

Eh si che non mi piaceva neanche la corsa. Preferisco a tutt’oggi tanti altri sport più dinamici ed interattivi se vogliamo (basket, bici, tennis, sci, calcio…) ma la corsa oppure il running, per dirla all’inglese, è forse lo sport che più si può accomunare alla parabola dell vita e che fa evolvere la mente umana;  avere un obiettivo sfidante per te stesso, affrontare gli ostacoli, guardare sempre in avanti senza mollare superando le difficoltà e puntando sempre più in alto l’asticella.

Tutti corriamo, da bambini si impara prima a camminare rimanendo in equilibrio mettendo un piede davanti all’altro e poi aumentando gradualmente il ritmo. Il camminare diventa correre e se poi della corsa ne fai un’attività fisica da ripetere come esercizio essa diventa uno sport e ti porta a diventare un runner. Runner non si nasce, si diventa, di questo ne sono sicuro. Tutti e davvero tutti lo possono diventare…alla fine cosa serve per correre? Le nostre gambe, due scarpe sportive da ginnastica da infilare ai piedi e poi via…

Credo si possa essere un runner anche senza aver mai fatto una Maratona, secondo me il passaggio per diventarlo non è tanto una questione di Km percorsi, di prestazioni, di forza fisica ecc… ma piuttosto  è una questione di testa, di approccio e volontà, costanza, impegno e dedizione verso un qualsivoglia obiettivo che alla fine è personale e dentro la testa di ognuno. Quando in testa ti scatta e ti si alza quella ‘levetta’ è difficile tornare indietro e cosi ti ritrovi la domenica mattina a svegliarti presto facendo delle alzatacce improponibili (spesso e volentieri dopo serate diciamo “impegnative” ripetendoti dentro te stesso “ma chi cazz me l’ha fatto fare…”). Essere dunque maledetto dagli amici che hai convinto e maledire quelli che ti hanno convinto a fare una corsetta magari al freddo e sotto la pioggia quando invece potevi startene come la maggioranza della gente “normale” nel letto al calduccio a dormire… eppure quando hai terminato la “corsetta” (di qualsiasi tipo si tratti) la soddisfazione è grande, il morale è alto e almeno per quel che mi riguarda, il sentirsi vivo ripaga la levataccia, la fatica, i dolorini  vari e le imprecazioni mattutine. Aggiungo inoltre che più la corsetta è impegnativa e sfidante più la soddisfazione è maggiore, cioè essa è direttamente proporzionale allo sforzo necessario che c’è stato per essere arrivati al traguardo ed avercela fatta.

E poi alla fine diventa virale; finisci di correre e terminata la gara, la scampagnata, la passeggiata o quello che sia che già ti inizi ad informare su quando sarà la prossima, ti metti d’accordo con il tuo gruppetto di amici e con persone magari appena conosciute con cui ha condiviso alcuni kilometri. Questo secondo me è un altro aspetto fantastico di questo sport individuale come pochi, ma che come pochi ti unisce, ti fa crescere di testa, ti fa condividere gioie e sofferenze e ti fa conoscere nuove persone ogni volta (che quasi sempre hanno subito a loro volta questa trasformazione ed hanno acceso quella levetta che si è alzata nella loro testa) che forse alla fine ti fanno riflettere e pensare che in fondo i veri “matti” non siamo noi che ci alziamo presto e fatichiamo macinando kilometri, forse i veri matti sono gli altri ‘normali’…

Vabbeh forse sono matto io a scrivere due parole su tutto questo…o forse no…mi andava semplicemente di scrivere  due parole nero su bianco per esprimere la determinazione  e la motivazione che adesso percepisco per centrare un obiettivo, un obiettivo che mi sono prefissato e che voglio raggiungere soprattutto come sfida per me stesso. Un obiettivo chiamato MARATONA.

Venezia e la sua prestigiosa Venice Marathon chiamano  ed io sono pronto a rispondere con le mie gambe (spero), ma almeno e soprattutto sono pronto con la testa.

“You can do it. No matter what it is, set your mind to it and do it.”

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