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LADAKH, alla scoperta del piccolo Tibet!

Sette anni in TIBET?? No dai un po’ troppi….però 15gg nel Tibet indiano perchè no!!??

É suggestivo riguardare in questi giorni la famosa pellicola del 1997 con Brad Pitt protagonista, soprattutto se si ha in mano un biglietto aereo con destinazione finale LEH, cuore del Ladakh. Non può che partire cosi questa nuova avventura verso questa remota regione indiana. Molte persone quando dico che vado in Ladakh fanno una faccia storta e tentennano cercando di geolocalizzare questa parola che in effetti non è una destinazione nota al turismo commerciale. Siamo dunque nell’estremo Nord dell’India nello stato JAMMU e KASHMIR tra Pakistan e Tibet (Cina). Questa regione è nascosta lungo la valle del fiume Indo, racchiusa tra le catene montuose del Karakorum e dell’Himalaya ed è proprio qui il fascino  di questa zona, soprattutto per gli amanti della montagna e della natura incontaminata.

Un posto dove apparentemente non c’è niente di particolare da vedere o da fare, ed anche per questo mi affascina un viaggio di questo tipo dato anche il legame che ho instaurato verso il continente indiano dopo un periodo di vita trascorso nell ‘Incredible India’! Questa zona allora non era rientrata nelle mete da esplorare ed è ora giunto il momento di tornare, e tornare in ottima compagnia. Sarà completamente un’altra India visto che questo “piccolo TIBET” è da sempre abitato da pastori nomadi che facevano dell’agricoltura la unica ragione di vita e di sopravvivenza percorrendo le alte vie montagnose dell’Himalaya. Qui prevale la religione buddhista di scuola tibetana e sarà dunque interessante cercare di entrare in contatto con la spiritualità e scoprendo la vita delle persone locali sparse qua e là in questo territorio di difficile accesso. Principalmete sarà un viaggio con base operativa LEH e da li ci sarà modo di affrontare varie escursioni a monasteri, laghi, remoti villaggi locali e ovviamente montagne. Poi per non far mancare davvero nulla a questa avventura, un bel trekking di cinque/sei giorni sarà una bella sfida da affrontare soprattutto per l’altitudine visto che si oltrepasserà quota 5000m!

Ultimamente sto riscoprendo il piacere della montagna e della bellezza della natura; la fatica e poi la soddisfazione che ripagano tutti gli sforzi che corpo e testa affrontano per conquistare una cima, raggiungere una vallata nascosta con uno spettacolare lago da colori ammalianti, osservare da vicino una cascata e la potenza dell’acqua che ne scaturisce, incontrare qualche animale lungo il tragitto oppure semplicemente contemplare un bel panorama mai visto o visto da un punto di vista diverso ed in generale godere del sentiero percorso. Insomma un viaggio in Ladakh  vuole essere anche una ricerca della pura essenza di tutto questo e ormai non ci resta che partire. Lo zaino è ormai preparato, le gambe sono allenate, la testa sgombra dalla normale routine e gli occhi carichi a mille pronti a meravigliarsi ancora ed ancora…

Scalare non serve a conquistare le montagne; le montagne restano immobili,

siamo noi che dopo un’avventura non siamo più gli stessi
(Royal Robbins)

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DIWALI FESTIVAL

…il Diwali è una delle più importanti feste induiste. Simboleggia la vittoria del bene sul male ed è chiamata “festa delle luci”.La più popolare leggenda associata alla festa è quella che tratta del ritorno del re Rama della città di Ayodhya dopo 14 anni di esilio in una foresta. Il popolo della città al ritorno del re accese file (avali) di lampade (dipa) in suo onore, da qui il nome Dipawali o più semplicemente Diwali. La città infatti inizia ad essere tutta illuminata e si comincia a sentire qualche petardo per le strade. Questa festa dure 4 giorni e ha nella notte del 17 ottobre il culmine con probabilmente anche spettacoli pirotecnici. Insomma per dirla breve è molto simile al nostro Natale; per le vie della città compaiono le prime luci, addobbi coloratissimi e festoni, le persone si scambiano gli auguri, i negozi, così come la gente per le strade si stanno moltiplicando e si vendono tanti pacchetti di cibo e altro confezionati ad-hoc per celebrare questa festa. Tutto questo ha creato ancora più traffico e caos per le strade e creato anche per noi un’emergenza acqua! Molti dei nostri negozianti e market di fiducia hanno finito l’acqua e ci hanno avvertito che gli arriverà nuovamente solo “after diwali”. Fortunatamente dopo qlk giorno di assenza siamo riusciti a raccimolare un’altra cassa in un altro negozietto, ma dovremo nuovamente rifornirci presto!
Per celebare questa ricorrenza e questi giorni di festa ci sposteremo parecchio a sud di Delhi dove noi tutti, italiani e tedeschi, saremo ospiti presso la casa di Anshika(la nostra responsabile in università) che abita vicino alla nota città di Khajuraho; città patrimonio dell’unesco famosa per i suoi tantissimi templi sacri e per le sue sculture erotiche che compaiono sulle mura esterne.
Insomma è una ricorrenza molto sentita qua e partecipare direttamente a tutto questo credo sarà comunque significativo per vedere come saranno le differenze con il nostro mondo nei loro rituali e in queste celebrazioni di festa.
Vedremo come sarà…per il momento HAPPY DIWALI!!!

How much???…100…no no…pipty!

how much???…100…no no…pipty!…è la tipica contrattazione col “tuc-tuccaro”,cioè il guidatore dell’autorisciò. Questi personaggi che hanno un inglese limitatissimo conoscono a male a pena i numeri e alcune indicazioni stradali. La trattativa è sempre estenuante ma divertente in fondo…di solito rispetto al primo prezzo che dicono bisogna rispondere con circa la metà e poi si cerca di concludere un buon affare trovando il  un punto di incontro tra domanda e offerta. Ah i numeri in inglese detti da loro sono un attimo diversi: il three è pronunciato tri, il fifty diventa un pipty e via dicendo. Questi tizi di giorno e di notte scorrazzano per la citta e per loro oltre ad essere un lavoro per alcuni è anche la loro casa infatti è abbastanza usuale trovarli  di notte che dormono dentro al loro autorisciò, rigorosamente verde con cappottina gialla.
Poi della loro guida spericolata ne ho già parlato e quindi non mi soffermo ancora…ma è davvero pazzesco!
La contrattazione si estende anche con i commercianti, soprattutto nei mercatini di strada…nei negozi invece all’interno di costruzioni immobili il prezzo è fissato. In questi negozi si nota il contrasto di questo paese tra ricchezza e povertà. Esternamente si vedono baracche o come direbbe qualcuno “stamberghe fatiscenti” e sopra di esse sul muro esterno insegne giganti con i marchi dei colossi internazionali (Nokia,Reebok,Vodafone  ecc…). Qui vicino c’è un grosso centro commerciale che non ha nulla da invidare al nostro Leone o Porte Franche, ma basta attraversare la strada per ritrovare venditori ambulanti con carrettini e baracche adibite a vendere qualcosa. Fuori dalla porta del negozio c’è quasi sempre un poliziotto o vigilante che controlla le borse depositate e funge da apriporta…entrando c’è un sovranummero di lavoratori…tipo negozietti dove basterebbe un impiegato ce ne sono almeno tre o quattro che ti circondano ma poi alla fine dopo qualsiasi compera una stretta di mano e un bye bye thank you.
In questi giorni c’è parecchia pioggia…piove circa da 24 ore praticamente e per strada ci sono pozzanghere e fango che rendono ancora + inagibile camminare per le vie. La stagione dei monsoni dovebbe comunque non durare a lungo anche se a dire il vero da quando sono qua ho visto un solo monsone che alla fine è una gran quantità di acqua e un gran ventone forte. Comunque grazie alla pioggia oggi università chiusa perchè le aule erano inagibili per allagamento e quindi lezioni sospese…vedremo domani se smette…
Tra l’altro in università è cominciato il corso “Executive Communication” che ci insegna come comportasi nei luoghi di business e nei luoghi di lavoro e come comunicare con altre persone (prima lezione: lavoro in coppia con un indiano, sapere qualche info su di lui e poi presentarlo a tutta la classe…superata!)…cmq molto interessante ed interattivo ed inoltre è obbligo seguire questo corso sempre in formal dress (abito,camicia e cravatta)…carino!, basta però che non piova perchè nel tragitto sarebbe impossibile non sporcarsi scarpe e pantaloni!!!

Let’s go

Andiamo…gli indiani ce lo dicono spesso con la loro vocina simpatica e traducono in italiano il loro + carismatico let’s go!!!…sono divertenti ste indiani e sempre un gran amichevoli e pronti ad aiutarti. In università e dappertutto è ormai usuale scambiare due battute con le persone vicine che sono sempre curiose e si interessano del fatto e del motivo per il quale degli europei sono in India. Già l’università…ora finalmente ci si è chiariti con i vari responsabili che in classico stile indiano rimandavano tutto ed erano poco puntuali con le varie scadenze(loro frase tipica: “no problem,tomorrow!!!…e poi tomorrow non si faceva nulla…ma con loro bisogna avere pazienza) e quindi non avevavamo ancora chiaro quali corsi seguire, quando, come e dove… ora si sa come funziona e abbiamo avuto una specie di calendario con orari e lezioni da frequentare in base agli esami scelti. In realtà il funzionamento per noi è un po’ un tuffo nel passato, cioè si segue un sistema tipo le nostre scuole medie…divisi sempre in coppie(Io & Fabio) ci hanno assegnato ad una sezione e praticamente per questo trimestre si rimarrà sempre nella stessa aula a seguire i vari corsi scelti avendo come compagni praticamente sempre le stesse persone. Non è male…e come prima lezione tanto per rompere il ghiaccio una bella presentazione personale in piedi davanti alla cattedra davanti ai circa 50 studenti indiani che ti osservano in ogni movimento sempre con i loro profondi occhi sgranati pronti a scrutarti in tutto e per tutto!…notizia positiva dell’organizzazione scolastica è che il lunedi è OFF…e quindi week-end lungo sempre da sfruttare per visitare città e luoghi del posto. Notizia negativa è che 4 gg a settimana le lezioni inziano presto, questo vuol dire sveglia a 6e30 per potere prendere il bus a 7e mezza ed iniziare le lezioni per le 8…per fortuna che cmq la giornata non è mai piena e che nei break di una o due ore si può sfruttare la palestra e la piscina. Ecco la piscina inaugurata proprio oggi è incredibilmente vuota e con acqua bollente e finora solo noi europei facciamo il bagno…motivi: molti indiani non hanno mai nuotato e non sono capaci, le ragazze nn sono ammesse per fare il bagno con l’unica eccezione che possono solo prima delle 10 AM(praticamente mai)e nelle ore diurne quasi nessuno va in piscina per il sole che batte e quindi aspettano verso le 18…mah…strane cose in qst mondo! Si faranno probabilmente anche qualche attività extrascolastica tipo visita di qualche azienda locale, pranzo in famiglia indiana e cose del genere…ma cm in tutto nulla di definito e quindi aspetteremo dettagli quando sarà il tempo.

L’università quindi è ora veramente inziata e quindi si comincerà a prendere una certa routine e i ritmi della giornata saranno ben scanditi. Tutto questo non ha fatto cmq calare l’interesse e la voglia di scoprire ed imparare è ancora forte e quindi andiamo!…o meglio let’s go!!!

IIPM

E’ cominciata anche la vita universitaria in India…ieri primo giorno presso l’IIPM(Indian Institute of Planning and Management). La struttura è bella, moderna e accogliente…come al solito tutto il personale e anche gli altri studenti sono molto socievoli e aiutano noi stranieri. Eh si qua siamo noi gli stranieri e noi siamo il diverso e quindi abbiamo gli occhi puntati di tutti. Per arrivare in università dal nostro appartamento ci vogliono circa 20-25 minuti col tuc-tuc, viaggio sempre incredibile visto che l’uni è ancora più in periferia e quindi oltre al solito anarchico traffico si aggiungono mucche,cani e quantaltro sulla strada.Ah gia’ mi stavo preouccupando siccome ero in India da 5 gg e nn avevo ancora visto una mucca ed invece eccole qua accovacciate in parte ed in mezzo alla strada! Insomma per strada se ne vedono sempre di tutti i colori! Per fortuna cmq  c’è anche una specie di bus navetta dell’IIPM che è molto meglio e facilita il tragitto.
Veniamo alle lezioni…per qst giorni ci hanno fatto seguire delle lezioni praticamente a caso intanto che formalizzavano l’iscrizione e per prendere confidenza con l’universita’ e quindi hanno diviso noi europei (italiani,lituani e tedeschi) in coppie e così ieri ho frequentato le prime ore in aula di un corso all in english!!! Beh l’impatto è abbastanza forte, non sono riuscito a capirci molto nella prima parte…ma poi dopo la pausa il professore è cambiato e la seconda lezione è stata un po’ più incoraggiante visto che grazie a supporti video qualcosa si è capito. Tutto sommato quindi non è male ma speriamo di capirci di piu nelle prossime lezioni… Inizieremo a seguire ufficialmente le lezioni del nostro piano di studi lunedi e quindi per il momento frequenza non obbligatoria e così nel frattempo possiamo sfruttare le altre possibilità che offre l’università: palestra,piscina e ping-pong (oggi severa batosta contro gli indiani!…cazz nn pensavo fossero così forti, ma ci sara’ tempo per la rivincita!
Oltre all’università la sera abbiamo avuto un assaggio di vita notturna con un uscita molto “impegnativa” in un club con il nostro sempre + mitico tutor Abi e tutti gli altri europei. Gran bella serata trascorsa in un paio di posti all’aperto praticamente in cima a degli edifici…visto che all’interno sono invivibili dato il caldo soffocante e la quantità di gente!!!…
Domani si spera in una giornata turistica in centro a Delhi per visitare la città dato che l’università ancora non ci obbliga a frequentare!…per il momento greetings from Delhi.

Namastè

Namastè India. Buongiorno…i primi giorni sono passati, l’impatto inziale è stato superato e ci si sta immergendo veramente nella dimensione India. Non posso raccontare ancora come è la città o altro perchè i primi gg sono stati impegnati per sistemare l’appartamento e fare le relative compere e quindi praticamente di Delhi non si è visto ancora niente…ma ci sarà tempo. La connessione a internet è arrivata in casa anche se ancora non è ancora efficiente e stabile…ah già a proposito dell’appartamento…qlk problemuccio ci è stato: al primo risveglio suona il campanello , è il nostro owner e ci dice che c’è una perdita di acqua in effetti un tubo perde acqua notevolmente fuori dalla ns finestra.Risolto. Avevamo schiacciato un bottone che nn doveva essere toccato (don’t touch this bottom) Bombola a gas dei fornelli che odora di gas in maniera preoccupante…al nostro arrivo era rimasta aperta!…utilizziamo i 3 condizionatori su 4 + altre apparecchiature elettriche…e di nuovo suona il ns campanello con il vicino che ci dice…there’s a fire,there’s a fire!!!…principio di incendio e fumo che esce dal contatore per sovraccarico ma tutto ok…si risolve anche questo…gli indiani sono amichevoli e ci salutano con un No Problem!…

A parte qst intoppi ora tt ok in casa. Prima esperienza significativa andando al mercato…il traffico è pazzesco e siamo solo in periferia…camminare su una specie di marciapiede è difficile…attraversare diventa quasi impossibile…il tutto contornato da un suono perpetuo di clacson. Sul retro delle macchine vige la scritta “horn please” e tutti suonano il clacson(moto, auto, pullmann, autorisciò)…it’s crazy! Da qst parti c’è gente che vive per strada e sembrano almeno 100 anni indietro…al mercato locale si inizia la fase della contrattazione e tutti i venditori ci assalgono pacificamente per fare affari…siamo gli unici occidentali in zona e siamo osservati da tutti…ma ad ogni transazione si parla e loro sono curiosi e fanno molte domande…sono amichevoli, si diventa amici e poi alla fine si fanno buone compere!

Un’altra grande esperienza è il ritorno con l’autorisciò o tuc-tuc….divertentissimo e pure pericoloso visto come guidano qua!…saliamo in 4 su qst specie di ape cross ovviamente contrattando il prezzo…qst mezzi vanno ovunque sulla strada, in contromano, sui marciapiedi, schivando pedoni e tt quello che c’è x la strada!…pazzesco!!!

Ci sta adattando e si inizia anche a provare un po’ del loro cibo….ovviamente tutto spicy…fanno il pollo in mille modi ma finora nn è male e si sopravvive degnamente… oggi ristorante vegetariano in un complesso di un tempio indù…nn so cosa abbia mangiato ma voto sopra la sufficienza!

Oggi è lunedi ed è il primo giorno un po’ libero…dopo una bella conversazione con l’owner (gentilissimo e disponibile)durante un’informale colazione dove ci parla e ci informa sulla città…ci redige anche un piano di visita turistica un po’ limitata dato che nn abbiamo molto tempo ma accettiamo un passaggio e oggi riusciamo a visitare il Qutb Minar e il Lotus Temple(vedi foto nell’album)

Da domani si inizia a entrare nel mondo universitario…x domani è in programma la giornata all’IIPM per l’iscrizione ed altro e teoricamente da mercoledi si inizia con le lezioni…vedremo….

Intanto bye bye….greetings from Delhi

Incredible India!

“Questa è l’India! Terra di sogni e di avventura, di ricchezze favolose e di favolosa povertà, di splendore e di stracci, di palazzi e di stamberghe, di fame e pestilenza, di geni, di giganti e di lampade di aladino, di tigri e di elefanti, di cobra e della giungla, paese di cento nazioni e di cento lingue, di mille religioni e di milioni di dei, culla della razza umana, patria della parola umana, madre della storia, nonna della leggenda, bisnonna delle tradizioni, il cui passato ha visto fumare le rovine di ogni altra nazione – il solo paese al mondo che sempre accoglierà il principe straniero e il contadino straniero, il colto e l’ignorante, saggezza e follia, ricchezza e povertà, legami e libertà, la terra che ogni uomo desidera vedere, e dopo averla vista un’unica volta, anche solo con un rapido sguardo, non cederebbe mai quella visione in cambio di ogni altra immagine che gli possa un giorno offrire una parte di questo nostro mondo”.

(Mark Twain)

Eh si…incredible India!…ci siamo…sono arrivato in questo Paese. Beh ci sarebbero già milioni cose da dire e da raccontare, ma non si possono realmente capire se non si è qua a vedere e a viverle coi propri occhi. Partiamo utilizzando un criterio cronologico.

Il volo: Linate-Francoforte-Delhi con Lufthansa(there’s no better way to fly)…beh nulla da eccepire e viaggio piacevolissimo con un assaggio di India dato che ho condiviso gran parte della tratta accanto ad una coppia indiana poco socievole a dir la verità. Però il volo internazionale trascorre bene tra pasti e stuzzichini offerti, cuffie in dotazione alle poltroncine e musica classica tedesca per assecondare la lettura, il riposo e un noiosissimo film di bollywood sottotitolato…prima di scendere dall’aereo però un piccolo ricordino ce lo portiamo con noi…copertina e cuscinetto…(scusa Lufthansa)

L’arrivo: dopo parecchi controlli troviamo subito il nostro “tutor” Abhimanyu Rai che ci saluta e ci dice di seguire delle persone e salire su un taxi. E’ notte, il fuso orario ci disorienta, una folata di calore e afa assurda e non ci si rende conto di niente…mi ritrovo catapultato sul taxi con dei tedeschi anche loro qui per studio e così si inizia a socializzare un po’ dando uno sguardo a questo nuovo mondo dall’interno di un finestrino. Cose pazzesche balzano ai nostri occhi, tantissima gente che dorme in strada sui marciapiedi,sui tetti degli autobus(definirli autobus è generoso),baraccopoli,cani randagi,autorisciò e tanto altro…

L’appartamento: l’entrata da fuori non è rassicurante e la casa non è invitante dall’esterno, ma entrati dalla porta abbiamo una piacevole sorpresa…casa grande,pulita,salotto accogliente,tutte le stanze climatizzate,tutto o quasi sembra funzionante, è spoglia e un po’ di vuota di arredamento ma non è un problema…ci sarà tempo…insomma meglio delle aspettative e gradevole impatto…è notte però e quindi riposo…domani ci alzerà e saremo in India…oh yes…Incredible India!

Il Viaggio

“Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. E’ il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile” (R. Kapuscinski – In Viaggio con Erodoto).

 

India. Questo viaggio dovrebbe iniziare il 20 agosto e terminare il 15 dicembre, ma per me è cominciato ben prima ed è già tutt’ora in corso. Molte persone non riescono a capire cosa significa veramente questo “viaggio” (viaggio e non vacanza!!!)  e non carpiscono la vera essenza e l’importanza che ha per me. Si tratta di un viaggio che fa parte del Programma Erasmus* in collaborazione con l’Università di BS…ed il perchè di questa scelta è spiegato in parte in questo testo sotto riportato:

(*Il programma Erasmus offre la possibilità agli studenti universitari di svolgere parte del proprio curriculum nelle Università di altri Paesi con il riconoscimento degli esami da parte delle Università di provenienza)

“Perchè fare un’esperienza di studio all’estero??? Molto di ciò che uno studente universitario deve apprendere nessun corso lo può insegnare. Una lingua non la si impara facendo un test, ma parlandola tutti i giorni. La capacità di adattarsi a situazione nuove (che ogni impresa richiede oggi ai neoassunti) non la si impara ripetendo per 5 anni la stessa routine nella stessa università nella stessa città, ma solo facendo un salto nel buio di un’altra città, un’altra nazione, un’altra università, senza nessuna routine a disposizione. L’esistenza di opportunità di studio e di lavoro a cui non avreste mai pensato non la trovate su nessuna brochure universitaria e in nessun libro di testo, ma solo nelle chiacchierate con chi ha fatto esperienze diverse dalle vostre. E non potete scoprire le vostre stesse qualità se non mettendovi alla prova. Perché conoscere persone e luoghi nuovi è un diritto di ogni studente universitario e non un vezzo o un capriccio come tanti pensano. All’estero si scoprono inoltre tanti diversi modi di amministrare la propria città o nazione e si matura una maggiore coscienza civile. I laureati, in Italia come all’estero, sono e saranno sempre una minoranza della popolazione: la minoranza più colta, la minoranza più ricca, la minoranza con maggiori responsabilità di conoscere e far conoscere ai propri concittadini le tante realtà dell’Europa e del mondo. Tocca a loro combattere l’ignoranza e il pregiudizio, minacce alla convivenza civile sempre presenti in Italia come ovunque. E non si sfugge all’ignoranza e al pregiudizio se non si condivide, almeno per un po’, la vita di chi è diverso da noi. “

Mi riconosco in queste parole ed infatti anchio ho sempre voluto fare un’esperienza all’estero all’aventura buttandomi in un’altra realtà, facendo un salto nel buio in un’altra città, un’altra nazione, un’altra cultura, un’altra università. E’ una sfida personale, una prova per me stesso per testare lo spiritto di adattamento e il piacere della scoperta di un altro mondo. Altra ragione fondamentale è la possibilità di praticare quotidianamente la lingua inglese cercando di migliorarla il più possibile, questo in ottica anche futura per un utilizzo in ambito lavorativo.  Insomma un ‘esperienza unica ed irripetibile che credo capitino poche volte nella vita. E’ un desiderio che si sta realizzando e che posso finalmente realizzare sperando che le persone che mi stanno vicino capiscano l’importanza che rappresenta per me tutto questo e sperando di ritrovare al mio ritorno quello che per il momento lascio qui in Italia.

Inoltre l’università di destinazione (Indian Institute of Planning and Management) è una tra le maggiori e più importanti in ambito economico in India e quindi grazie anche ad un bell’aiutino da parte dell’uniBS tramite una borsa di  studio  ho colto quest’occasione che non posso lasciarmi scappare per non avere poi futuri rimpianti.

La scelta dell’India come paese di destinazione è sicuramente abbsastanza coraggiosa e discutibile e probabilmente in molti non la sceglierebbero come meta per l’Erasmus facendosi tentare dalle più comuni sirene europee (vedi Spagna ecc…). All’inizio infatti ero molto scettico sul paese perchè si hanno molti pregiudizi al riguardo, ma avendo sentito esperienze analoghe ed essendomi informato bene non c’era meta più adatta a me e affascinante di questa. Un paese ricco di storia,di cultura e di tradizioni…un paese di enorme crescita economica che credo riguarderà poi anche l’argomento di tesi per terminare la carriera universitaria. Poi sono del pensiero che un viaggio in India non sia facilmente ripetibile (data la distanza ed i costi) e quindi sfruttare questa possibilità ora che ne ho l’occasione credo sia la cosa giusta e quindi l’India è una scelta forte ma molto suggestiva che spero possa aprirmi la mente ed apportarmi un valore aggiunto da sfruttare in futuro.

Ho creato questo blog  con l’intenzione di tenervi aggiornati e per condividere con me questo mio “viaggio” che già è cominciato e che dentro di me non so quando finirà…